MONTE SANT'ANGELO

Il borgo dei due siti
patrimonio Unesco

Il borgo di Monte Sant'Angelo con i suoi 2 siti Unesco

 

Meraviglie d’Italia ovunque. E storia millenaria e prolifica in ogni regione del Bel Paese, anche in Puglia, punta dello stivale, citata troppo spesso solo per le sue spiagge e poco per il suo interno spettacolare. In provincia di Foggia, sopra il golfo di Manfredonia, sorge il borgo di Monte Sant’Angelo.

Monte Sant'Angelo. La statua di San Michele Arcangelo portata in processione il 29 settembreMonte Sant’Angelo è un gioiello di arte la cui storia è documentata sin dal 500 dopo cristo e legato al culto di San Michele Arcangelo. Culto che si sviluppò attorno ad una grotta dove sembra che l’Arcangelo apparì alcune volte ai religiosi del luogo.

Da allora la grotta divenne uno dei principali luoghi di pellegrinaggio di Italia anche perché la venerazione per San Michele appartiene a molte religioni in quanto il santo è presente anche nella cultura islamica ed ebraica.

Il borgo vero e proprio si sviluppò nei pressi della grotta e poi attorno al Santuario dopo l‘arrivo dei Normanni intorno all’anno Mille. Continuò a fiorire nei secoli anche per le ampie pianure, boschi e la vicinanza al mare ed ai suoi commerci.

Feudo di Giorgio Castriota Scandeberg

Il Castello di Monte Sant'AngeloAssieme a Trani ed alla vicina San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo fu donata a metà del 1400 come feudo a Giorgio Castriota, noto come Scandeberg, il condottiero albanese che difese le coste pugliesi dagli ottomani.

Il borgo ha continuato a svilupparsi ed ha sempre conservato la sua importanza per il Santuario. Luogo di pellegrinaggio oltre che di fedeli anche di molti santi, tra i quali si ricordano San Francesco, San Tommaso d’Aquino, Santa Caterina da Siena. E molti Papi, da ultimo Giovanni Paolo II nel 1987.

Il Santuario patrimonio Unesco

L'ingresso del Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio dell'Umanità UnescoIl Santuario merita assolutamente una visita, anche perché è stato riconosciuto patrimonio dell’Umanità dall’Unesco ed il National Geographic ha definito la grotta come una delle più belle del mondo.

Il portale del Santuario è in bronzo con scene del vecchio e del nuovo testamento ed entrando nella chiesa si raggiunge la grotta dell’apparizione. Qui si può ammirare una statua del celebre scultore rinascimentale Andrea Sansovino raffigurante l’arcangelo.

Ancora oggi è un luogo di culto e di arte molto frequentato. Del resto ogni angolo di Monte Sant’Angelo merita con molte altre chiese di grande bellezza costruite a partire dall’anno Mille. E tra queste sicuramente è interessante l’Abbazia ed Eremo di Santa Maria di Pulsano dove ancora oggi si celebrano le cerimonie religiose secondo il rito greco-bizantino.

I rioni Grotte Junno e Carmine

Una delle grotte di Monte Sant'AngeloTra una chiesa e l’altra, splendidi ed antichi palazzi delle grandi famiglie della nobiltà locale e napoletana che qui aveva parte dei suoi feudi. Vale la pena camminare tra gli antichi rioni Grotte Junno e Carmine.

Il rione Grotte, un tempo quello più povero del borgo, è tutto scavato nella montagna. Il rione Junno è affascinante per le sue case basse e bianche. E infine il rione Carmine, considerato dal Fondo Ambiente Italiano, uno dei luoghi più belli d’Italia per le sue dimore costruite nei secoli dalla ricca borghesia locale. Notevole anche il Castello e le sue mura che si possono osservare in parte dell’antico paese.

Se invece si vuole dedicarsi alla natura ed al relax ci sono le bellissime spiagge sia di Monte Sant’Angelo sia della vicina Mattinata.

Il secondo sito Unesco di Monte Sant’Angelo

La foresta di faggi, secondo sito patrimonio Unesco di Monte Sant'AngeloChi ama la natura ha alle spalle il Parco Nazionale del Gargano e soprattutto la foresta Umbra, gioiello naturale che è il secondo sito patrimonio dell’Unesco del borgo, grazie alle sue faggete vetuste che fanno respirare aria buona e spirito magico di boschi secolari.

Accoglienza di tutti i generi non manca in zona, anche se forse vale la pena trovare alloggio nel borgo e da lì muoversi. In modo da immergersi nella sua aria sospesa tra storia e mare.

Anche il cibo è eccezionale come in tutti questi luoghi d’Italia attraversati da tante tradizioni e culture. Dalle orecchiette alla salsa di noci, alle melanzane ripiene ai dolci di mandorle e miele che fanno incontrare oriente ed occidente. E poi, naturalmente, va fatta una scorta dell’ottimo olio denso e profumato prodotto in tutto il Gargano.

Forse il periodo migliore per visitare queste zone è la fine di settembre che coincide con il 29 quando si festeggia San Michele e si può vedere il borgo in tutta la sua sfavillante luce e bellezza. Ma ogni stagione in realtà vale, essendoci boschi, campagne e mare.

Domenico Chirico

 

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