CREDITO

Il giudice dà ragione ai dipendenti,
la Bnl replica con azioni disciplinari

Dopo aver perso i ricorsi avanzati dai dipendenti che voleva espellere dall’azienda, la Bnl aggira le decisioni dei giudici con i distacchi e cerca di stressare i lavoratori con provvedimenti disciplinari in serie.

 

La scelta della Banca Nazionale del Lavoro di espellere dall’istituto di credito 826 dipendenti per relegarli all’interno di due scatole vuote create appositamente per loro dalle società Capgemini ed Accenture, era stata duramente contestata dall’Ugl dagli altri sindacati aziendali e aveva costretto i lavoratori a ricorrere alla magistratura del lavoro.

La presidente della Bnl Claudia CattaniI giudici hanno accolto i loro ricorsi, verificando l’inconsistenza dei cosiddetti «rami d’azienda» che la Bnl aveva inventato per mettere in atto le espulsioni e ordinando il reintegro in banca dei dipendenti.

Nonostante ciò la Bnl insiste nel non voler reintegrare di fatto i bancari che aveva provato ad espellere. Per aggirare gli effetti dei reintegri ordinati dai giudici gli interessati sono stati rinviati alle società esterne con la formula del «distacco». Ovvero «vi paghiamo noi ma rimanete a lavorare fuori dalla banca».

Il tentativo di stressare i dipendenti

Ma non è tutto. Per sfiancare la volontà dei bancari a restare nella loro azienda, la banca ha messo in atto una campagna «terroristica» bersagliando i lavoratori in distacco ad Accenture con una strumentale serie di procedimenti disciplinari.

Si è arrivati all’assurdo che ad alcuni dipendenti è stato aperto un procedimento disciplinare per essersi recati al lavoro «in anticipo» sull’orario di ingresso.

Si tratta di un atteggiamento che mira ad intimidire e stancare i lavoratori che tuttavia, dopo tutte le traversie passate, difficilmente rinunceranno a far valere i propri diritti.

Inoltre, secondo le sigle sindacali che li affiancano nella loro lotta, le sofferenze, psichiche, psicologiche e sociali causati a questi dipendenti, rientrerebbero nelle fattispecie di stress da lavoro correlato che il Dlgs n.81 del 2008 punisce con sanzioni civili e penali per i datori di lavoro.

La perdurante ottusità del management Bnl rischia dunque di sfociare in una nuova serie di ricorsi giudiziari. Triste fine per una banca considerata top employer.

Marco Scauro

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