Sandokan è uno dei personaggi più iconici della letteratura d’avventura italiana, creato dallo scrittore Emilio Salgàri nel 1883. Conosciuto come la «Tigre della Malesia», Sandokan è protagonista di una serie di romanzi ambientati tra giungle esotiche, mari tempestosi e battaglie epiche, che hanno affascinato generazioni di lettori in Italia e in tutto il mondo.
Sandokan appare per la prima volta nel romanzo Le Tigri di Mompracem del 1883. Il personaggio è un principe malese spodestato da colonizzatori europei, deciso a vendicare la sua famiglia e a riconquistare il proprio regno. La sua storia si intreccia con quella dei pirati della Malesia, suoi fedelissimi compagni di ventura.
Sandokan è descritto come un uomo coraggioso, fiero, dotato di uno spirito indomabile e di una profonda lealtà verso i suoi amici. La sua fama di pirata temuto dai colonialisti britannici si accompagna però a un senso di giustizia quasi cavalleresco. È animato da un desiderio di libertà e riscatto, elementi che lo rendono una figura eroica e ribelle, capace di ispirare empatia e ammirazione.
Il fedele Yanez e la Perla di Labuan
Nel corso dei romanzi, Sandokan vive innumerevoli avventure insieme al fedele Yanez de Gomera e all’equipaggio delle Tigri di Mompracem. Tra amori impossibili, tradimenti, battaglie navali e spedizioni nella giungla, il protagonista combatte per la libertà del proprio popolo e contro l’oppressione coloniale. Il suo amore per Marianna, la «Perla di Labuan», aggiunge una dimensione romantica e tragica alle sue imprese.
La figura di Sandokan ha avuto un enorme impatto sulla cultura popolare italiana e internazionale. Oltre ai romanzi di Salgàri, il personaggio è stato protagonista di film, sceneggiati televisivi, fumetti e cartoni animati. Celebre resta la serie televisiva del 1976, con Kabir Bedi nel ruolo di Sandokan, che ha contribuito a rinnovare il mito presso il grande pubblico.
Dopo quasi 50 anni è uscita una nuova versione, idea di Luca Bernabei, prodotta da Lux Vide (Freemantle) in collaborazione con Rai Fiction, adattata per la tv da Alessandro Sermoneta, Davide Lantieri, Scott Rosenbaum, e diretta da Nicola Abbatangelo e Jan Maria Michelini.
Can Yaman il nuovo Sandokan
Oggi nella sezione Freestyle alla Ventesima edizione della Festa del cinema di Roma è stata presentata la serie tv Sandokan, i primi due episodi nella sala Sinopoli all’Auditorium Parco della Musica. I telespettatori avranno modo di vedere la serie dal prossimo 1 dicembre su Rai Uno.
Un cast internazionale: Can Yaman nelle vesti di Sandokan, Ed Westwick (Lord James Brook), John Hannah (Sergeant Murray), Owen Teale (Lord Guillonk), Matt McCooey (Sultan Muda Hashim), Yanez de Gomera (Alessandro Preziosi), Alanah Bloor (Lady Marianne Guillonk) e tanti altri.
Lorenza Lei di Roma Lazio Film Commission ha consegnato a Can Yaman il premio «Lazio Terra di Cinema» con queste motivazioni: «È un premio che desidera valorizzare personalità internazionali del cinema e dell’audiovisivo, e quest’anno abbiamo il privilegio di consegnarlo a Can Yaman. Per il talento artistico e la capacità di unire culture attraverso le sue interpretazioni.
Sandokan rappresenta ancora oggi un ideale di avventura, coraggio e resistenza all’ingiustizia. Il suo nome evoca subito mari in tempesta, battaglie epiche e un senso di libertà senza confini. «Meglio un giorno da tigre che cento da pecora» potrebbe essere il motto che meglio sintetizza il suo spirito: una lezione di dignità e forza che continua a parlare anche alle nuove generazioni.
Sandokan è molto più di un semplice personaggio letterario: è un simbolo di ribellione ed eroismo, capace di attraversare i confini del tempo e della cultura. La sua leggenda, continua a vivere nell’immaginario collettivo come emblema di avventura e passione per la libertà. Nulla da togliere a Can Yaman ma lo sguardo magnetico di Kabir Bedi è insostituibile.
Serena Lamolinara
