STAZIONE TIBURTINA

Smantellato il dormitorio
dei nordafricani

Stazione Tiburtina. Smantellato il dormitorio dei nordafricani

 

L’ingresso di piazzale Spadolini della Stazione Tiburtina, il secondo scalo ferroviario della Capitale, era divenuto da diversa settimane impraticabile ed era stato chiuso, in quanto si era trasformato in un dormitorio di fortuna per alcune decine di extracomunitari, ed era stato chiuso. Ieri finalmente le forze dell’ordine hanno provveduto alla sgombero e successivamente è stata effettuata la bonifica dei luoghi.

Stazione Tiburtina. Smantellato il dormitorio dei nordafricaniIl comunicato della Questura informa che l’area intorno all’ingresso della Stazione era occupata da persone con tende, pagliericci e ritrovi di fortuna. Al momento del controllo erano presenti 54 cittadini extracomunitari 30 dei quali in regola con le vigenti leggi sull’immigrazione.

Le altre 24 persone, tutte provenienti dal continente africano ad esclusione di 2 indiani, sono state accompagnate nei competenti Uffici della Questura per la verifica di ogni singola posizione.

Al termine del controllo, condotto dagli agenti del commissariato Sant’Ippolito, l’area è stata «sgombrata dalla masserizie e bonificata dal personale di Ama».

Non sappiamo se l’ingresso alla Stazione verrà riaperto e se si provvederà a tenere libera l’area. Non è infatti la prima volta che questo lato della stazione si trasforma in dormitorio di fortuna e che si assiste all’intervento delle Forze dell’Ordine.

Tutto è cominciato qualche anno fa quanto fu sgombrato l’insediamento abusivo realizzato dall’associazione Baobab Expirience in un’area di proprietà di ferrovie dello Stato situata poche centinaia di metro dalla Stazione, tra via Adelaide Aglietta e via dei Monti di Pietralata.

Si tratta di un organismo che favorisce l’insediamento a Roma di nordafricani entrati più o meno legalmente nel nostro Paese.

Baobab Expirience ha scritto una lettera aperta al Comune di Roma dalla quale si evince che se il Campidoglio non accoglierà le loro proposte per una «presa in carico istituzionale» dei nordafricani, essi torneranno a sistemarsi all’ingresso della Stazione Tiburtina.

L’associazione sostiene che «ciclicamente giovani ragazzi senza fissa dimora o in transito verso la Francia vengono condotti in questura per la farsa vessatoria dell’identificazione e poi rimessi in strada, una volta terminato lo show».

A nostro avviso per evitare i periodici sgomberi occorre invece un monitoraggio costante dei luoghi che consenta di mantenere in essere la funzionalità, la sicurezza e l’igiene della Stazione Tiburtina, evitando che il dormitorio-bivacco si riformi nuovamente.

Marco Scauro

 

 

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