Un bambino di 4 anni e mezzo è morto soffocato da un palloncino appena ingoiato. La tragedia è accaduta lo scorso 8 ottobre all’interno della casa famiglia «Famiglia e società» dov’era il piccolo M, di origini marocchine, era ospite insieme alla madre ed al fratellino più piccolo.
Mentre giocava con un’altra bambina ha messo in bocca un palloncino di gomma appena scoppiato e l’ha ingoiato rimanendo soffocato. Inutile la corsa all’ospedale di Monterotondo.
Resta da comprendere come mai i bambini avessero i palloncini di gomma da gonfiare autonomamente, senza alcuna supervisione da parte degli operatori della struttura.
Nella ricostruzione dei fatti si afferma che la catena del soccorso si è attivata, ma forse non così rapidamente come sarebbe stato necessario.
I Carabinieri della compagnia di Bracciano ed i Carabinieri della Stazione di Castelnuovo Di Porto stanno indagando su ordine della Procura di Tivoli.
Il caso del bambino morto soffocato nella Casa di accoglienza non deve assolutamente cadere nell’oblio o essere archiviato. Restano da appurare le cause reali che hanno portato ad un tragico e triste epilogo: è forte il sospetto che ci sia stata negligenza e omesso controllo da parte di chi aveva in custodia il piccolo.
La presidente dell’Associazione Marocchina per i diritti dell’infanzia e della famiglia (Amdif) Atika Et Tafs e Antonella Betti, in qualità di responsabile dell’associazione Help & First Aid Minori e Famiglie, sono state vicine alla madre nei delicati momenti che hanno preceduto la tumulazione del piccolo M che ha avuto luogo il 25 ottobre a Morlupo e hanno assicurato che continueranno a fornirle l’assistenza di cui avrà bisogno.
Antonella Betti