SOGNO E REALTÀ DELL’AMERICA LATINA

Appello al realismo
contro le utopie marxiste

Mario Vargas Llosa, Sogno e realtà dell'America Latina, liberilibri

 

Il breve e intenso saggio Sogno e realtà dell’America Latina di Mario Vargas Llosa, reso accessibile ora al lettore italiano dalle edizioni Liberilibri con la prefazione di Carlo Nordio, testimonia l’impegno politico con il quale lo scrittore e drammaturgo peruviano naturalizzato spagnolo ha sempre accompagnato l’attività artistica per la quale nel 2010 gli è stato attribuito il Premio Nobel per la letteratura.

Il libro di Regis Debray sulla rivoluzione cubanaSostenitore in gioventù della rivoluzione cubana, l’autore dell’Avventure della ragazza cattiva e de La guerra della fine del mondo, comprese ben presto gli errori del marxismo, abbracciando con crescente convinzione posizioni liberiste.

La sua statura gli valse nel 1990 la candidatura da parte del centro destra alla presidenza del Perù, dove fu sconfitto dal conservatore Alberto Fujimori. Per batterlo fu determinante l’appoggio che la sinistra, in odio allo scrittore, fornì nel secondo turno al futuro golpista e dittatore che rimarrà al potere per dieci anni prima di essere costretto alle dimissioni e condannato per violazione dei diritti umani.

Scottato dalla vicenda peruviana Vargas Llosa decise di trasferirsi in Spagna dove nel 1993 gli fu concessa la cittadinanza. L’anno successivo divenne membro della Real Academia de España e nel 2011 fu nominato marchese dal re Juan Carlos.

Già firmatario nel 2008 di un Manifesto per la lingua comune, in difesa dello spagnolo dalle spinte secessioniste, l’8 ottobre 2017 Vargas Llosa tenne un appassionato discorso durante la marcia degli unionisti a Barcellona, bollando come illegale il referendum per l’indipendenza della Catalogna, considerato come il «tentativo di colpo di stato» di una minoranza.

Con il Sogno e realtà dell’America Latina, pubblicato in Spagna nel 2009, Vargas Llosa si propone di stigmatizzare l’atteggiamento europeo di proiettare in un’America Latina immaginaria le utopie e le frustrazioni ideologiche già fallite nel Vecchio Continente nell’illusione che al di là dell’Atlantico esse potessero divenire realtà.

Un atteggiamento che considera analogo a quello degli antichi conquistatori ed esploratori i quali, insieme all’avidità e allo spirito missionario, erano guidati «dal desiderio di incontrare sul suolo americano quelle città e quei luoghi favolosi, che attraverso i racconti di cavalleria e le fantasiose storie della narrativa popolare avevano agitato le loro menti».

Quattrocento anni dopo è un medesimo transfert a fare credere ai marxisti europei come Regis Debray che Cuba potesse essere il paradiso in terra, ossia la prima società nella quale – diversamente da come era andata nei regimi comunisti europei – la libertà e il socialismo potessero convivere come facce della stessa medaglia.

L’autore rileva come tale convinzione abbia finito per produrre danni in America Latina in quanto le utopie d’importazione hanno avuto il loro peso nel bloccare le capacità del Continente di «superare gli ostacoli di base che ne impediscono lo sviluppo».

L’invito di Vargas Llosa è dunque quello di abbandonare i residui delle utopie marxiste e di impegnarsi, con realismo e decisione, nella dura missione di vincere l’ignoranza, la fame, lo sfruttamento e la povertà che tuttora affliggono l’America Latina.

Vincenzo Fratta

 

Mario Vargas Llosa,
Sogno e realtà dell’America Latina,
Liberilibri, pp.33, €10

 

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