IL VOTO AMMISTRATIVO

Il Centrodestra vince
anche in Piemonte

 

Le elezioni amministrative confermano il trend disegnato con le europee ed il cerchio si chiude. In Piemonte è netta l’affermazione di Alberto Cirio su Sergio Chiamparino. Brucia la sconfitta per la perdita del Piemonte, infatti Chiamparino potrebbe dire addio alla politica, a caldo ha dichiarato: «Ho 71 anni, volevo combattere l’ultima battaglia ma l’ho persa».

La debacle piemontese viene in parte compensata da una certa tenuta in alcune importanti città da parte del Pd di Zingaretti. Sono Dem al primo turno Bergamo, Firenze, Modena, Pesaro. Nella bulgara Bari ha stravinto Antonio Decaro con oltre il 70% delle preferenze.

La Lega ridimensiona lievemente la sfolgorante performance delle europee il alcune aree territoriali. Comunque al centrodestra va Perugia con Romizi sindaco al primo turno, conquista Pescara eleggendo Masci, candidato di Fi.

Ferrara andrà al ballottaggio per un pugno di voti che sono mancati al candidato leghista Alan Fabbri. E così in altri quattordici centri che si sfideranno al ballottaggio per la conquista delle rispettive città.

Segno della crisi pentastellata è la toscana Livorno, che vede escluso il proprio candidato dalla corsa a sindaco, che si svolgerà fra due settimane tra Pd e coalizione di centrodestra Fi, Lega e FdI.

A proposito del voto in Piemonte, Matteo Salvini lo ha analizzato, al volo, ed interpretato velocemente e senza tanti giri di parole ha dichiarando: «Voto è referendum su Tav», mettendo subito i puntini sulle i con gli alleati di governo e chiarendo che da ora in avanti si fa come dice lui. Comunque Salvini, fortificato dal gran numero di preferenze, un po’ ovunque, sfrutta il vento in poppa che gonfia le vele del Carroccio e invita a rilanciare su autonomia e Tav che sono comunque parte del famigerato contratto che ancora tiene in piedi i cocci della coalizione.

Sicuramente i vasi della Lega, pieni di voti, sono quelli di piombo, quindi robusti, mentre quelli dei Cinquestelle, mezzi vuoti, sono fatti di fragilissima terracotta. E così il buon Matteo, da sempre poco incline ai complimenti, non la manda a dire ed insegna le «buone maniere» al neo-governatore del Piemonte Cirio che a proposito della Tav ha dichiarato nettamente: «Si fa, senza se e senza ma…», c’è da capirlo, probabilmente si fa vedere duro e determinato per non prestare da subito il fianco, attacca per non soccombere, Forza Italia, suo partito è all’8%, la Lega al 37%.

Una sorta di rivincita per il centrodestra ed il centrosinistra sui Cinquestelle ma dal retrogusto alquanto amaro con la Lega alla finestra a gustarsi la sfida. Infatti il centrodestra vince sì ma solo grazie ai voti proprio della Lega, il centrosinistra dove vince lo fa da in modo unitario e grazie ai voti degli scissionisti. Entrambi sono situazioni difficilmente replicabili a livello nazionale. Forse che siano le cosiddette vittorie di Pirro?

Lino Rialti

In copertina: il neo governatore del Piemonte, il forzista Alberto Cirio.
In alto: Dario Nardella (Pd) e sopra Andrea Romizi (Fi), confermati sindaci rispettivamente di Firenze e Perugia.

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