GUBBIO

Una città alla ricerca
della dignità perduta

 

Gubbio è la più bella città medievale, non lo dico in tono campanilistico, ma la città ha origini ben più lontane del Medioevo. Partiamo dall’estinzione dei dinosauri, per arrivare agli etruschi, all’impero romano e via di seguito. Una città blasonata, che dovrebbe essere meta turistica per eccellenza, ma che è conosciuta nel mondo principalmente per l’incontro di San Francesco con il lupo!

Storia, tradizioni, monumenti, paesaggio stupendo e mozzafiato, non vengono valorizzati.

Gubbio, risulta essere la città più povera della nostra regione che, a sua volta, risulta il fanalino di coda tra le regioni italiane.

Allora è giusto porsi delle domande, è giusto chiedersi perché, nonostante tanto «ben di Dio» non c’è ricchezza, non c’è lavoro… insomma perché siamo in «depressione e regressione economica».

Scelte sbagliate dell’amministrazione attuale sulla scia e in continuità di quelle passate?

Sì, credo sia così. Ho potuto appurare personalmente, l’assuefazione alle situazioni senza apportare innovazioni, senza lasciare quel segno che può fare la differenza.

La sensazione che hanno gli eugubini è quella che si dica di sì a tutti, senza poi di fatto cambiare o decidere nulla… e la città muore. Questa amministrazione vive di comunicati stampa e autoincensamento partecipato o sottratto all’immancabile volontariato.

Gli eugubini, attraverso l’associazionismo, sono molto attivi, nel sociale e negli altri settori solidaristici. I risultati positivi, vengono assorbiti dall’amministrazione e dal Sindaco Stirati che, puntualmente, si fa fotografare insieme agli autori delle iniziative, tutte e in tutti gli ambiti.

I cittadini, caro sindaco, hanno bisogno anche di altro, di certezze, di rivitalizzazione dei settori prevalenti e trainanti della realtà economica: agricoltura, ambiente, artigianato artistico, turismo. Invece troviamo un centro storico «moribondo» così come le piccole attività commerciali, spiazzate dall’esagerata presenza della grande distribuzione sul nostro territorio.

Scelte passate, ma avallate nel presente, che uccidono i piccoli esercizi commerciali, che lasciano la sensazione di amaro quando passeggi per le vie del centro storico. La stessa sensazione nelle frazioni, alcune con più abitanti del centro storico stesso.

Mi chiedo se i cittadini si sentano ancora rappresentati da chi con una preparazione culturale indiscutibile e con modi gentili, cerca di dare un’immagine di «tranquilla sopravvivenza» a chi deve mangiare, pagare le bollette e l’Imu e la Tari, comunque.

L’anno prossimo saremo chiamati ad eleggere chi amministrerà questa realtà.

Il centro destra ad oggi risulta essere assente, del resto poco presente lo è sempre stato. Ora vogliamo ricostituirlo, perché è giusto che sia così, deve per forza soffiare un vento nuovo.

Per cui, d’ora in poi lavoreremo perché si possano scegliere le persone giuste, senza rimpasti e riesumazioni, escludendo chi, fino ad oggi, non ha fatto nulla per far «emergere» Gubbio e gli Eugubini, credo sia veramente ora che si aprano gli occhi, che ci si svegli da un torpore e da una rassegnazione atavica.

Ernesta Cambiotti
Fratelli d’Italia

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