La vita è difficile per tutti e, a volte, è un peso insostenibile. Forse lo era anche per lei, Ilaria M., bolzanina, trapiantata a Gubbio.
Si era trasferita anni fa, aveva acquistato un «podere», dove viveva, circondata dai suoi animali: diversi cani e gatti, un cavallo, un asino.
A gennaio, la decisione di tornarsene su al nord, aveva trovato lavoro.
Non sappiamo cosa sia successo, veramente, quali fossero i suoi pensieri o i suoi progetti futuri.
Supposizioni, guardando al recente passato. Solo chi la conosceva profondamente, può elaborarne qualcuna.
Io so che amava moltissimo i suoi animali. L’ultima, Brumina, l’aveva adottata al Canile di Gubbio.
Ed è lì che l’ho incontrata per la prima volta, nonostante ci fossimo sentite tante volte al telefono, per anni, per parlare di segnalazioni e animali.
Brillante, spigliata, sensibile. Fa male pensare che forse potevamo parlare un po’, che potevamo incontrarci.
Il mondo, non dispensa la tranquillità e la felicità che molti meritano.
Il suo corpo è emerso, ieri, dalle acque dell’Adige presso la diga di Mori, in Trentino. Era scomparsa il 10 febbraio, la stavano cercando dappertutto. Questo il triste epilogo della vicenda.
Ilaria Matteucci, lascia un figlio e una sorella. Le nostre condoglianze alla famiglia.
Ilaria, ovunque tu sia, riposa in pace.
Ernesta Cambiotti