SENTIERO FRANCESCANO

Inopportuna la caccia
durante il pellegrinaggio

Oggi, pongo all’attenzione di tutti una mia richiesta urgente: limitare l’esercizio della caccia, per motivi di sicurezza e incolumità pubblica, lungo tutto il Sentiero Francescano.

Il Sentiero si snoda per circa 46 km nelle campagne tra Assisi e Gubbio ed è molto frequentato, principalmente da pellegrini che lo percorrono sulle orme di San Francesco in un senso o nell’altro, ma non mancano i turisti. Dall’1 al 3 settembre si svolge, lungo tutto il percorso, un’importante evento: il pellegrinaggio «Il sentiero di Francesco» 2017, organizzato dalla Diocesi di Gubbio. Il 2 settembre tutto il giorno e il 3 solo la mattina c’ è la tradizionale pre-apertura della stagione venatoria con postazioni fisse. Spero tutto ciò avvenga lontano dal percorso. Inoltre, con la caccia aperta, praticamente tutto l’anno, grazie alle possibili autorizzazioni in deroga, per quella di selezione, al di fuori del calendario venatorio, ho il timore che percorrerlo diventi pericoloso. Penso a San Francesco, ai suoi insegnamenti, alla sua predica agli uccelli a Piandarca…

Ci dimentichiamo troppo spesso che l’uomo è stato eretto a custode del nostro pianeta, invece si considera il padrone, con diritto di decidere chi deve vivere e chi deve morire, tra le creature che vi abitano. (A dire il vero si spinge oltre, lo fa anche con i suoi simili, oltre a distruggere ambiente, compresi fauna e flora, ma questa è un’altra storia!). Come presidente dell’associazione protezionistica Animal Mind Italia sezione Umbria e come responsabile del settore animali dell’associazione consumatori Aiace, lancio una richiesta indirizzata agli organi competenti per vietare, lungo tutto il percorso e per la distanza di sicurezza, l’esercizio dell’attività venatoria, segnalandone opportunamente il limite.

Sarebbe sicuramente un segnale di civiltà, seppure limitato. Alla gran parte dei politici umbri quando si parla di caccia e animali, viene «l’orticaria», forse perché in questa regione la lobbie dei cacciatori è forte, così come il timore di perdere i consensi, ma forse non abbastanza, visto il crescendo interesse per l’ambiente e gli animali. In ogni caso, la salvaguardia dell’incolumità pubblica e la messa in sicurezza di alcune parti del territorio regionale, meritano attenzione, oltre ogni interesse e oltre ogni ragionevole dubbio!

Ernesta Cambiotti

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