NOCCIOLINO TRADOTTO A CESENA

Sarà una storia
a lieto fine?

 

«I cani sono esseri senzienti», così recita l’articolo 13 del trattato di Lisbona, ratificato in Italia con la Legge 130/2008. La convenzione di Strasburgo del 13 novembre 1987, ratificata in Italia con la legge 201/2010, sancisce che l’uomo ha l’obbligo morale di rispettare tutte le creature viventi e afferma l’importanza degli animali da compagnia per il contributo che essi forniscono alla qualità della vita e dunque il loro valore per la società.

Tutto questo non vale per Nocciolino, almeno, per quanto riguarda la sua autodeterminazione, la sua volontà di tornare nei suoi luoghi, dal suo compagno di giochi e dai suoi «profumi».

Già perché un cane non può stare libero sul territorio, neanche se è buono e schivo. Ci sono le norme a sancirlo e c’è chi ha paura e chi non ama gli animali.

Noi pensiamo che una casa, un giardino e una famiglia possano essere l’aspirazione di un cane, noi pensiamo che l’affetto e il calore lo possano rinfrancare. Può essere, ma non ne siamo sicuri.

Nocciolino, ormai catturato doveva essere «valutato» da chi può leggere nei suoi occhi e nei suoi atteggiamenti. Lo faranno, ma dopo il trasferimento a Cesena, supponendo che quello sia il meglio per lui.

Io mi auguro che sia così e mi auguro che tutto sia avvenuto nel rispetto della legge. Perché Nocciolino è un «essere senziente» e oggi è stato tradotto proprio da chi aveva la sua fiducia in quella che, all’età di 11 anni, dovrebbe essere la sua futura casa.

Ernesta Cambiotti

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