Questa è una brutta, anzi bruttissima, storia di animali e umani. L’attore principale è un cacciatore «cinghialaro», che ha lasciato morire di freddo il suo cane.
Il luogo ė situato nel Comune Marsciano, in provincia di Perugia. La vittima, chiaramente, è il povero cane.
Il cacciatore deteneva la povera creatura in una specie di recinto fatiscente, sporco, senza un degno riparo, ma soprattutto denutrito.
Il cibo era rappresentato unicamente dalle teste dei cinghiali uccisi.
Il cane è morto, magrissimo, in ipotermia, senza alcuna pietà.
Non c’è bisogno di aggiungere altro se non che qualcuno, anche se ormai troppo tardi, è arrivato, ha visto e ha denunciato, come è giusto che sia.
Già di per se uccidere per hobby è triste, ma sapere che ci siano cacciatori così insensibili e ignoranti, rende il tutto ancora più odioso.
Ora è tutto in mano alla giustizia. La Procura competente è quella di Spoleto. Attendiamo gli sviluppi.
Ernesta Cambiotti
Le foto utilizzate sono di repertorio, tratte da Internet, non riguardanti il cane morto a Marsciano.