PERUGIA

Assolto il 23enne
«torturatore» di gatti

 

Siamo tutti animali e dovremmo avere maggiore rispetto per i nostri simili. Dopo l’assoluzione dell’occupante abusivo del «garage degli orrori» di Perugia, tecnicamente per non aver commesso il fatto, in pratica per insufficienza di prove, si solleva, tra i promotori dell’animalismo, un senso di impotenza. Tutto l’armamentario sequestrato assieme alle prove raccolte, non sono stati sufficienti a condannare l’imputato.

Secondo il tribunale che ha assolto il 23enne dal reato di uccisione di animali «il fatto non sussiste». Dovrà pagare soltanto una multa di 600 euro per aver invaso un garage dove i carabinieri avevano trovato gli utensili dell’orrore tra cui una ghigliottina, varie siringhe e vasi di vetro contenente i resti di altri animali. Era sotto processo con l’accusa di aver ucciso, «scuoiato e abbandonato» davanti al cancello di una scuola un gatto nero.

Forse è mancata una sensibilità nel giudizio. Ovviamente siamo ancora troppo legati alla visione creazionista dell’animale quale creatura al servizio dell’uomo. Animali allevati perché utili. Utili a soddisfare la nostra fame. Fame insaziabile che ci spinge consapevolmente e senza rimorsi a consumare il «nostro» pianeta morso dopo morso. Interessi economici, lobbistici di categorie interessate e potentissime pervadono la coscienza collettiva attraverso veicoli pubblicitari palesi o subdoli.

Falsari professionisti diffondono ed impongono stili di vita che prevedono utili e benessere di alcuni non curandosi delle sofferenze, anche terribili, imposte ad altri, spesso nascondendo gli sfruttati in capannoni stipati di vite, umane ed animali. In occidente come in oriente, nel nord come nel sud del mondo indicibili affari si concludono nel lusso e nello sfarzo, nella penombra e nella privacy di salotti ed uffici. Come in un vortice si viene inghiottiti. Si entra a far parte di questo schema dettato dall’interesse. Dovremmo avere la forza di ribellarci. Uscire, anche se a fatica dal vortice.

L’associazionismo ambientalista ed animalista è, a mio parere, la strada da percorrere. Lo scuotimento delle coscienze è necessario e ha portato negli anni all’evoluzione del modo di pensare e di approcciarsi alla vita di molti. Ancora di troppo pochi. Ma è successo per alcuni. Può succedere per altri. Dobbiamo perseverare.

Lino Rialti

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