GUBBIO

La censura dell’Usl Umbria1
e l’indagine Mapec

Per la diffida della Usl Umbria1 al convegno 'Aria pulita per i bambini' c'è un manichino al posto del relatore

 

Nulla è sgradevole come una censura. È successo a Gubbio, venerdì 28 aprile, quando una platea di persone intervenute a un convegno sul tema «Aria pulita per i bambini» è stata testimone di un preoccupante evento.

Al convegno 'Aria pulita per i bambini' un manichino al posto del relatoreAndrea Chioini, giornalista e coordinatore dell’incontro, dopo il primo intervento della pediatra Laura Reali, chiama il secondo relatore in scaletta, il dottor Giorgio Miscetti, vice presidente di dell’Associazione per la Cultura della Sostenibilità (Asco) e responsabile del Dipartimento Prevenzione dell’Usl Umbria 1.

La scena che segue è tra l’ironico e il drammatico: al posto del relatore un manichino con tanto di foto e «gobbo» con il suo nome, la relazione e le slide vengono illustrate da Chioini.

Grave il motivo dell’assenza, sembra, determinata da una diffida della dirigenza Asl alla partecipazione all’incontro.

Tornando indietro nel tempo emerge la relazione del responsabile del dipartimento Prevenzione dell’Usl Umbria1 sulla necessità di assoggettare alla Valutazione di Impatto Ambientale (Via) la richiesta di bruciare il Css Combustibile nelle due Cementerie eugubine.

L’adempimento venne poi «cancellato» dal governo Draghi, con una norma introdotta nel Decreto Legge 77/2021 (art. 35 «Misure di semplificazione per la promozione della economia circolare»).

L’inquinamento, generato e alimentato da diversi fattori, è senza dubbio causa/ concausa di patologie importanti, anche mortali.

I bambini sono tra i soggetti più a rischio

Il progetto di «Monitoraggio degli Effetti dell’Inquinamento Atmosferico in Bambini residenti vicino a cementifici» Mapec-Gubbio consiste in una indagine epidemiologica a mezzo di specifici marcatori su campioni di bambini in due diverse situazioni: Gubbio e Città di Castello, entrambe monitorate dalle centraline dell’Arpa.

Di cosa devono avere paura i cittadini? La ricerca e la scienza non possono mai essere di parte e la salute pubblica è un bene comune da tutelare, al di sopra degli interessi economici.

I risultati non devono mai spaventare, ma dovrebbero aiutare a «correggere» usi, abitudini e consuetudini errati e dannosi.

Non è semplice, ma solo la conoscenza e il confronto costruttivo possono salvare il pianeta e i suoi abitanti.

È il caso di dire iniziamo o, meglio, continuiamo da Gubbio…

Ernesta Cambiotti

 

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