TERNI

Il Comune nega le adozioni
di Enio e Calimero

Il Comune di Terni nega le adozioni di Enio e Calimero

 

Avevamo promesso aggiornamenti su Tea, la dolce vecchietta stabulata per più di otto anni nel Canile Colleluna di Terni, data in affido temporaneo, in seguito al clamore sollevato sulla stampa. Tea, ora sta bene, è felicissima, in pratica è un altro cane…

La canetta TeaMa la lezione non è servita… ci risiamo! Stavolta sono due le adozioni al centro dell’attenzione.

Enio, circa 8 mesi, in canile da ottobre. Nell’appello su Instagram, si legge che è riservato e timoroso.

Calimero, circa 7 mesi, timido e dolcissimo.

Tutti due hanno gli atteggiamenti di gran parte dei cani che finiscono in canile. Che poi, arrivati in famiglia, si sciolgono in coccole e amore.

Il vulnus nel regolamento comunale

CalimeroQuindi il Canile Colleluna, la struttura gestita dal Comune di Terni è nuovamente alla ribalta delle notizie sui social. Ricordate la battaglia per Tea? Si, perché a Terni, i cani non si danno in adozione fuori dal territorio regionale.

Un inspiegabile divieto previsto dal Regolamento Comunale, che più volte i consiglieri di Fdi, con in testa la Patrizia Braghiroli, hanno cercato di modificare.

Non ci sono riusciti, tra i più contrari i consiglieri Lucia Dominici ed Emanuele Fiorini

Perché negare una famiglia, controllata e certificata, in gergo, già preaffidata?

Non lo devono spiegare a noi, ma alle creature innocenti, detenute in carcere per illeciti commessi dai loro padroni. Perché di questo si tratta: abbandoni, cani vaganti senza microcip, cani randagi si dice. Compreso qualcuno lasciato sul territorio da dubbi staffettisti, comunque, sempre colpa dell’uomo, è.

Le mancate adozioni di Enio e Calimero

EnioMa veniamo ai fatti. Qualche tempo fa viene fatto un post su Calimero che gira tantissimo e che fa arrivare in canile ben dodici richieste di adozione. Le prime due ottengono il parere favorevole della cooperativa sociale Alis, presente in canile e della educatrice cinofila.

Gli aspiranti adottanti, l’uno da Roma e l’altro da Firenze. Si sono recati nella struttura per la socializzazione e sono pronti ad accogliere, come membri della famiglia i piccoli Enio e Calimero.

Il ruolo della Consulta delle Associazioni

Dopo il diniego all'adozione Enio e Calimero restano parcheggiati nel Canile di CollelunaMa, ora viene il bello! Dal Comune viene convocata la «consulta delle Associazioni» per esprimere il parere sulle adozioni, da un giorno, all’altro! Nessuna associazione, si presenta! Forse per il preavviso troppo breve.

Alcune vengono escluse per mancata iscrizione al Registro Nazionale del Terzo Settore (Runts), introdotto dal 23 novembre 2021 dal Codice del Terzo Settore.

A nome di queste creature, che non hanno voce, possiamo solo gridare vergogna!

Al Sindaco del Comune di Terni, proprietario dei cani presenti nel canile e randagi sul territorio, si chiede perché nella struttura sono stati ospitati cani come Tea, con microcip non registrato in anagrafe canina, se non dopo il clamore suscitato per il diniego all’adozione?

A peggiorare il quadro ci sono le «guerre» tra le stesse associazioni. Alcuni volontari chiedono dove sono finiti alcuni cani arrivati a Terni, da altre Regioni e di cui conoscono il numero identificativo e dichiarano di averne data notizia agli organi competenti.

Verosimile ci saranno opportuni accertamenti di cui si attendono gli esiti. Intanto vediamo come andrà a finire questa seconda puntata sulle adozioni fuori regione. La storia inevitabilmente continua

Ernesta Cambiotti

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