L’UOMO E IL CANE

Quel pastore tedesco
solo nel suo recinto

 

Tutte le mattine, andando a scuola, mia figlia vede un pastore tedesco che vive in un recinto. È sempre prono ed ha la testa tra le zampe anteriori e guarda verso la strada. Non abbaia, non corre, non fa nulla. È depresso. Mia figlia Isabella, 8 anni, mi chiede sempre con maggiore insistenza che senso abbia avere un animale se lo si tiene così. Nessun rapporto e nessuno stimolo.

In effetti è difficile trovare una spiegazione, fornire un motivo. L’uomo è un animale sociale ma lo è anche il cane. Anzi l’uomo ed il cane sono molto simili per molti aspetti. Siamo entrambi mammiferi sociali perché viviamo in branco, anzi abbiamo bisogno del branco. La solitudine forzata, in questo caso da una ingiusta detenzione assieme all’isolamento sono dannosi sia per il benessere psichico che, per ricaduta, su quello fisico e sulla salute.

Il lupo, cugino stretto del cane, in cattività ha una intensa vita sociale, tantissimi stimoli istintuali e sensoriali. Rapporti tra cospecifici in continua evoluzione e mutamento. La vita del branco è regolata da una gerarchia maschio-femmina e di forza e prestanza. Un individuo isolato e senza alcuna interazione se non quella di sudditanza con chi pulisce ed alimenta non porta nulla se non all’annichilimento, l’annullamento dell’essere.

La legge regionale umbra che regola la detenzione degli animali da compagnia, cani e gatti, da poco promulgata, ha finalmente eliminato la possibilità della detenzione a catena ma permette la detenzione in box o recinti. Certo, una norma, per quanto possa essere ben fatta ed ispirata da principi nobili non può molto contro l’insensibilità e l’ignoranza.

Come dice mia figlia che senso ha tenere un cane se non si condivide con lui ogni esperienza di questa vita? Il cane è un convivente fedele dell’uomo dall’era delle caverne. Tutta questa fedeltà dovrebbe essere considerata e premiata. Mia figlia mi ha chiesto di scrivere questo pezzo, forse aiuterà qualche «padrone» a rivedere il proprio rapporto con il proprio cane. Lo devo a mia figlia ma soprattutto ai nostri amici più fedeli.

Lino Rialti

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