RIEVOCAZIONE STORICA

Quando Carlo Magno entrava
a Ponte Nomentano

Ponte Nomentano, dove nell'800 avenne lo storico incontro tra Carlo Magno e Papa Leone III

 

Come ogni anno alla fine di ottobre, il quartiere Montesacro rinnova la tradizione dell’incontro tra Papa Leone III e Carlo Magno, avvenuto nell’800 allo storico Ponte Nomentano sull’Aniene.

Il mosaico del Triclinum Leoninum nella Basilica di San GiovanniDa venticinque anni il Carro de’ Comici si occupa di allestire la rievocazione storica, che vede la partecipazione degli abitanti del quartiere, anche piccolissimi.

La storia narra − per bocca di un suo illustre divulgatore, Alessandro Barbero − che il Papa andò incontro al futuro Imperatore, incoronato proprio il giorno di Natale dallo stesso, rinverdendo la tradizione dell’Adventus Augusti, ossia la cerimonia di ritorno a Roma dei vari Cesari.

La via Nomentana, già scelta per ripercorrere l’ingresso di San Francesco a Roma, con il cammino che porta il suo nome e che parte nientemeno che da La Verna (e poi Assisi), per arrivare a San Pietro, è infatti uno degli l’imbocchi naturali da nord.

Il mosaico del Triclinum Leoninum

Come novello Costantino, Carlo Magno è anche raffigurato nel mosaico del Triclinum Leoninum a San Giovanni, intento a ricevere le insegne imperiali da San Pietro.

Se i riferimenti simbolici e politici di tale evento sembrano evidenti all’uomo comune, in un tempo di grande crisi e lotte intestine nella Ue (per cui si sente il bisogno di «un padre per l’Europa», titolo del saggio di A. Barbero), la classe politica sembra sorda a tale richiamo.

Mentre in un qualunque paese d’Europa, si allestirebbero incontri con le scolaresche per riannodare quei fili locali e universali che sono propri del carisma della nostra città, e che mancano ad una visione globalista di certo troppo piatta, tali iniziative faticano ad avere un adeguato riscontro anche a livello amministrativo locale.

Se Roma costituisce un archetipo della civiltà, tanto da essere l’ispiratrice della fondazione della capitale Usa oppure il riferimento culturale dello Stato Russo (continuatore di quella che era chiamata, non a caso, Terza Roma), ben si può comprendere quanto sia significativo partecipare all’evento che come ogni anno si realizzerà tra le vie di un quartiere che desta anche altre sorprese.

Il monumento a Simon Bolivar

Il busto di Simon Bolivar a Parco NomentanoSuperato il Ponte Nomentano, a sinistra dell’argine dell’Aniene (dove inizia il Parco dell’Aniene che arriva fino alla Cervelletta), verso il più moderno Ponte Tazio (dove si trovano i segnali della via di San Francesco), un parco in salita reca il busto nientemeno che di Simon Bolivar che, in detto colle, saputo che lì i plebei romani si erano per la prima volta ribellati ai patrizi guidati da Menenio Agrippa, fece il suo giuramento di liberare i paesi dell’America del Sud.

Non sfugga come la dicotomia spesso insanabile tra «imperialismo», «elites», «populismo» e «popolo», trovi un terreno armonico e un’ospitalità reciproca proprio nel quartiere di Montesacro, dove le comunità sudamericane si danno appuntamento proprio a pochi passi da dove sfileranno, tra poco, come ogni anno, cortei medioevali, eredi di una storia che riteniamo, a torto, ingombrante.

L’appuntamento per seguire la rievocazione storica è domenica 30 ottobre alle ore 10.30

Erica Di Santo

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