CINEMA E TEATRI

Il maggior crollo occupazionale
è nelle regioni del Sud

I dati di Federculture sulla crisi di cinema e teatri al Sud

 

Tra i settori produttivi più colpiti dalle misure di contenimento della Pandemia di Covid19 c’è senz’altro la filiera dello spettacolo. I riflessi negativi della crisi sull’occupazione nel settore della cultura sono ora evidenziati con preoccupante chiarezza nel 18esimo Rapporto Annuale di Federculture.

Filippo Virzì Segretario regionale dell’Ugl Creativi SiciliaSecondo le informazioni contenute nel report, nel periodo 2019/2021 l’occupazione culturale è diminuita di 55mila unità, con un tasso negativo del 6,7%.

Tra il 2019 e il 2021 la scure nel settore ha riguardato per la maggior parte la fascia degli under35 (-12,6%). Dato poco confortante anche quello che riguarda la fascia di età intermedia dei 35-54enni, con il -12,1%.

«Un crollo occupazionale senza precedenti per i lavoratori di cinema e teatri− commenta Filippo Virzì Segretario regionale dell’Ugl creativi in Sicilia – che necessita di seri interventi in tutta la filiera. Non servono bonus una tantum, ma concreti sgravi fiscali e una seria politica del lavoro dedicata esclusivamente al mondo della cultura, progettata da professionisti del settore e non da politici di mestiere».

Erica Di Santo

 

 

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