PER UN RECUPERO DELLE PERIFERIE

Valorizzare le aree dismesse
intorno al Gra

 

Basta consumare terreni per realizzare edilizia residenziale, centri commerciali e poli industriali. Basta colate di cemento armato per produrre, spesso, opere incompiute o abbandonate nel giro di pochi anni.

Certo, toccare questo tasto, non farà piacere ai proprietari terrieri che vedrebbero volentieri le loro proprietà trasformarsi da agricole a edificabili. Ma in gioco, al punto in cui siamo arrivati, c’è il futuro ambientalmente sostenibile della nostra città, che non può che passare attraverso la tutela delle aree verdi e della (o almeno di quel che ancora rimane) fertile e famosa campagna romana, osannata per secoli da artisti e scrittori europei.

Oramai, specialmente a ridosso del raccordo anulare, troviamo impianti grandi e meno grandi in disuso da anni, alcuni presenti anche sulle principali vie consolari di Roma, quindi in zone anche commercialmente appetibili; manufatti che con una oculata politica di recupero e valorizzazione potrebbero trasformarsi in nuovi siti produttivi o residenziali. (Nella foto l’ex fabbrica della penicillina sulla via Tiburtina).

Il nuovo Governo, quindi non solo per Roma, dovrebbe dare degli indirizzi specifici in tal senso alle amministrazioni locali, difendendo così il territorio e dando impulso ad una tanto auspicata ripresa economica che ancora stenta ad avviarsi.

Anche il Sindacato dovrà attivarsi su questi temi che coinvolgono la difesa dei territori e lo sviluppo produttivo, sollecitando aziende ed enti locali a prendere coscienza della possibilità di coniugare gli interessi ambientali con quelli economici.

Fabio Verelli

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