TRASPORTO PUBBLICO/3

Sempre spenti
quei Gps nei bus

 

Utilizzando una delle diverse applicazioni disponibili nei nostri smartphone è possibile sapere quale autobus o metro prendere per andare da un posto all’altro, quanto tempo occorrerà e, soprattutto, a che ora passerà il bus che state attendendo in una determinata fermata. Questo nelle principali città italiane, tranne però che a Roma.

A Roma le app, come Moovit, Google, Muoversi a Roma, Google Maps o Mappe di Apple, ti possono indicare un orario e il bus arriva mezz’ora dopo, ma il peggio è quando non arriva per niente e improvvisamente ti indicano la corsa successiva.

Che cosa c’è che non va? Queste app funzionano utilizzando i dati in tempo reale sulla posizione dei mezzi pubblici e della situazione del traffico. Il problema nasce dal fatto che molti autobus non hanno il gps attivo, quindi la loro posizione non viene rilevata. In quei casi il dato che fornito dalle app è una statistica che incrocia alcuni fattori: l’orario previsto per la corsa, il traffico del giorno ponderato con quello che è accaduto in passato su quella linea. L’attendibilità dell’orario è pertanto molto aleatoria.

Il sistema di monitoraggio in tempo reale di un bus si chiama Avm e tiene sotto controllo un sacco di parametri, compresa la posizione. Tuttavia lo stato in cui versano gli autobus capitolini è sotto gli occhi di tutti. Molti bus sono vecchi, si verifica un numero «inspiegabile» di autocombustioni, e anche molti gps sono rotti e non vengono riparati tempestivamente o sono lasciati comunque spenti.

Un recente articolo sull’argomento del quotidiano La Repubblica, incentrato sulle difficoltà incontrate dall’app Moovit con gli autobus capitolini, sottolineava come spesso questi circolano con il gps rotto, col risultato che «alla fermata non sai mai quando il bus arriva. E se arriva».

Insomma se da una lato, comprensibilmente, il Campidoglio si preoccupa di incentivare l’uso dei mezzi pubblici, dall’altro non pensa nemmeno a «verificare» che Atac e Roma Tpl, facciano funzionare al meglio quei semplici mezzi tecnici che consentono all’utenza di poter usufruire delle opportunità che il digitale mette alla portata di tutti.

Un più precisa previsione del passaggio degli autobus nelle singole fermate potrebbe infatti compensare, perlomeno in parte, alle altre deficienze del trasporto pubblico della Capitale.

Vincenzo Fratta

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