CINGHIALI ROMANI

Non devono girare per la città,
ma ucciderli è inutile

Un branco di grossi cinghiali in giro per le strade del quartiere di Montespaccato

 

Prosegue l’emergenza cinghiali a Roma. Branchi di ungulati ormai adulti girano per la zona nord della città. Sui social sono apparsi i video delle loro passeggiate nel quartiere di Montespaccato e in via Boccea.

Uno dei cinghiali «uccisi» a Villa Pamphilj il 18 gennaioIl 13 gennaio in via Cassia Nuova un motociclista è finito in coma all’ospedale dopo aver investito un grosso esemplare che ha attraversato improvvisamente la strada.

Per la Regione Lazio e il Campidoglio è il totale fallimento delle politiche di contenimento della specie. Ed è ormai chiaro che più si uccidono e più si riproducono.

Il 18 gennaio a Villa Pamphilj precauzionalmente chiusa al pubblico dal giorno precedente, le forze dell’ordine riferiscono di essere state ostacolate dagli animalisti che cercavano di impedire la cattura di alcuni cinghiali adulti e cuccioli.

Per la polizia provinciale si trattava di catturare gli animali per portali in strutture specializzate e analizzarli per capire se sono affetti da peste suina.

Per gli attivisti della «Sfattoria degli Ultimi» che, insieme all’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) chiederà l’accesso agli atti, la storia della peste sarebbe soltanto un pretesto. Otto cinghiali sarebbero stati uccisi.

Non sfugge nel video girato dagli attivisti l’operatore in abbigliamento e scarponi di routine che carica sul furgone un cinghiale morto e infilato in una busta di plastica con la testa di fuori, in barba alle stringenti norme sulla biosicurezza da osservare per la possibile infezione da peste suina.

Raccolta dei rifiuti
e recinzione delle riserve naturali

Un'altra immagine di uno dei cinghiali «uccisi» a Villa Pamphilj il 18 gennaioLa caccia al cinghiale non è la soluzione. Ne sono convinta. Si continua a insistere con l’uccisione degli ungulati, ma questo accanimento li spinge a riprodursi per salvaguardare la specie. È lo spirito di sopravvivenza!

Queste creature, letteralmente importate e, in alcuni casi ibridate con i maiali, sono molto resistenti agli attacchi umani. La loro organizzazione gerarchica e l’equilibrio dei branchi vengono sistematicamente alterati e il loro istinto li spinge a sopravvivere, moltiplicandosi.

L’uomo così non può vincere! L’utilizzo delle armi è sempre sbagliato. Non è educativo e tantomeno risolutivo.

La recente modifica della legge 157/92, potrà solo peggiorare la situazione, soprattutto in termini di sicurezza e tra i cittadini incomincerà a serpeggiare la sensazione di essere in guerra con la biodiversità. Anche la tecnica del «terrore» è sbagliata. L’abbiamo scoperto con la pandemia di Covid19!

Contraccezione orale con il GonaCon
per impedire la riproduzione

Tenere pulite le città, gestire correttamente lo smaltimento dei rifiuti, recintare le riserve naturali cittadine sono le principali azioni da intraprendere. Poi c’è la contraccezione orale.

Sappiamo tutti che esiste il «foraggiamento» peraltro vietato, ad eccezione di quello finalizzato alle attività di controllo. Ecco, andrebbe utilizzato per sterilizzare i cinghiali, ad esempio con il GonaCon.

Non è difficile e inefficace come può sembrare o come alcuni raccontano. Il suo utilizzo segnerebbe la fine delle morti tra gli ungulati e tra gli umani, cacciatori e non. Le scene di «guerra» offendono l’intelligenza, la civiltà e la cultura.

Ernesta Cambiotti

 

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