IL BALLOTTAGGIO NEL MUNICIPIO X

Ostia chiama,
orgoglio lidense alle urne

 

Ci siamo, le elezioni sono alle porte e il Decimo Municipio a breve avrà una amministrazione tutta propria, senza ingerenze esterne e democraticamente eletto. Nessuna ironia o salace commento tra le righe, tutta verità, prepotentemente ribadita tra le strade, nelle piazze, nei bar e nelle case di Ostia e dintorni. Nessuno vuole controlli esterni, nessuno voleva cronache nazionali che spiattellassero microcrimini di maniera ingigantiti dal presunto metodo mafioso. Una discussione per un parcheggio, a Ostia, diventa una minaccia di stampo mafioso. Un buffetto tra amici è il pretesto per riunire una conferenza stampa, un litigio di strada fa urlare al commissariamento. Non si sminuiscano i fatti di due anni e mezzo or sono, con quello che consegue «l’affaire» nominato Mafia Capitale. Ma da li a ritornare sulla questione dopo un annoso commissariamento che ha messo all’angolo il commercio lidense e ammantato di vergogna una intera popolazione, ci vuole molta fantasia. O premeditazione.

Orgoglio e dignità il prossimo 19 novembre 2017 nelle mani dei cittadini del Decimo Municipio devono tradursi in un afflusso superiore a quello del primo turno (neanche a dire che occorra una massiccia affluenza). Ci sia la manifestazione di una voglia di ribellarsi al tentativo di violenza mediatica che si è abbattuta sul territorio romano. Ci si impegni a credere in un domani migliore, basta poco, in fondo. Serve la lucida consapevolezza che il Municipio va governato, non controllato. Serve un concittadino cui esporre le proprie lamentele, cui appellarsi in caso di bisogno, a cui rivendicare linee programmatiche inevase. Servono un presidente e la sua maggioranza. E nemmeno il presidio militare alle urne deve far scemare questa necessità. La fierezza dei lidensi stavolta è nelle loro stesse mani. Ci si rechi al seggio e si esprima il diritto-dovere al voto. Il resto sarà una logica conseguenza.

Carmine D’Urso

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