I DANNI DEL MALTEMPO

Mettere in sicurezza
strade ed edifici

 

Scosse sismiche, maltempo eccezionale, incuria, molti edifici nella Capitale sono a possibile rischio di crolli. Il recente caso alla Balduina rappresenta un segnale di allarme non del tutto inaspettato, certamente prevedibile se si fossero effettuate, per tempo, le opportune verifiche tecniche del cantiere.

Girando per i quartieri romani notiamo crepe sull’asfalto dei marciapiedi e delle strade, ma anche su alcuni stabili, privati e pubblici, soprattutto quelli costruiti negli anni cinquanta e sessanta che spesso non rispettano i previsti criteri anti-sismici.

Sono molti i palazzi di edilizia popolare che riscontrano pericolose infiltrazioni di acqua ed alcuni anche evidenti danni strutturali, senza che ci sia riscontro di interventi o, almeno, verifiche da parte degli uffici tecnici municipali. In vari casi, peraltro, la manutenzione è stata fatta in maniera non adeguata, probabilmente con preventivi al ribasso per risparmiare sui costi, non certo sulla vita dei residenti. Infatti, sono pochi gli stabili messi a norma anti-sismica, pur essendo la Capitale a rischio in diverse zone.

Questa, purtroppo, è la tragica fotografia cittadina, che registra una evidente scarsa azione di manutenzione preventiva su palazzi potenzialmente a rischio e, pertanto, per evitare tragedie, appunto «evitabili» con ordinari interventi di monitoraggio, è necessario investire al più presto sulla piena ristrutturazione del patrimonio immobiliare cittadino tramite verifiche effettuate a «regola d’arte» e senza lesinare risorse. Proprio quelle risorse che debbono essere messe in campo dal Comune e dai privati, ma anche dalle banche prevedendo, in questi casi, finanziamenti a tassi agevolati.

Si rispetterebbe, in tal modo, il diritto ad una migliore e più sicura qualità della vita dei romani e si rimetterebbe in moto il comparto lavorativo edilizio, con nuovi investimenti e nuova occupazione a beneficio dell’intera città di Roma.

Fabio Verelli

 

Nella foto di copertina il crollo dei tre piani del palazzo in Lungotevere Flaminio 70 avvenuto il 22 gennaio 2016. Sopra il palazzo lesionato in via della Farnesina nel novembre dello stesso anno.

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