METROPOLITANA DEL CAOS

Mancano i ricambi
e i treni restano fermi

 

Nelle ultime settimane sono aumentate le giornate in cui le frequenze dei treni della Linea B della metropolitana e spesso anche quelle della Linea A rallentano fino a creare attese interminabili alle banchine. Il caos che ne deriva è particolarmente grave a Termini, dove le linee scambiano e affluisce l’utenza ferroviaria.

Negli orari di punta le metropolitane transitano sempre più spesso con frequenze consone ai treni regionali, rendendo difficile la vita di lavoratori e studenti che si servono dell’unico mezzo di trasporto pubblico efficace nella Capitale. Martedì 21 è stata una di queste giornate nere, con i passaggi sotterranei bloccati da una muraglia di persone che cercavano invano di raggiungere le banchine. E soltanto qualche vigilante impotente a cercare di regolare gli accessi.

Alle proteste dei passeggeri imbufaliti la rete informativa dell’azienda dei trasporti, InfoAtac, risponde che la scarsa frequenza dipende da «guasti e manutenzione», oppure preventivamente informa che a «causa un numero ridotto di treni circolanti, le attese in banchina sono più lunghe del previsto».

Il problema sembra essere determinato dalla mancanza di pezzi di ricambio che sta limitando sempre più il numero dei treni utilizzabili. I macchinisti si sono affrettati a comunicare che non c’è in corso alcun «sciopero bianco», ma che i treni con problemi ai parabrezza, vetri e deflettori non possono circolare per motivi di sicurezza. Da due anni tra i fornitori e l’azienda c’è un contenzioso sulla durata e l’affidabilità di questi materiali che risultano troppo in fretta deteriorabili: «Sono ondulati e non assorbono i riflessi della luce – spiegano i macchinisti – creando oggettive situazioni di pericolo. Deformano la visuale e non permettono di vedere bene l’ingresso in carrozza dei passeggeri».

Perciò, quando i conducenti ravvisano questi difetti, dichiarano fuori servizio i treni e non li fanno partire. Per loro è una questione di sicurezza e sono terrorizzati anche dall’idea di risponderne civilmente e penalmente in caso di incidenti a persone. Come nel caso della donna rimasta lo scorso luglio con la borsa incastrata e trascinata per molti metri. Il macchinista che chiuse le porte è stato sospeso dal servizio e dallo stipendio e lo sarà finché le inchieste a suo carico non saranno concluse.

Intanto mentre l’amministrazione grillina peggiora invece di migliorare la funzionalità del trasporto pubblico, sul tavolo di Virginia Raggi sono tornate le proposte care al sindaco Marino di cancellazione degli abbonamenti per la sosta nelle strisce blu e aumento delle tariffe orarie.

Le problematiche della sosta e della penalizzazione del trasposto pubblico incidono negativamente sulla qualità della vita dei romani. C’è da aspettarsi l’apertura di una grande vertenza cittadina che veda contrapporsi comitati di cittadini e associazioni di utenti e consumatori all’inerzia dell’amministrazione capitolina.

Vincenzo Fratta

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