LE MULTE DI PORTONACCIO

Un affare da ventiquattro
milioni di euro

Il Comune di Roma si fa ricco sulle spalle degli automobilisti. O almeno, ci sta provando. Non parliamo delle infrazioni del centro storico capitolino, o dei varchi Ztl violati dai furbetti, con migliaia di auto e decine di strade, ma di una sola, unica via. Anzi, si parla di un tratto lungo meno di 500 metri, tra l’uscita dell’A24 e la stazione Tiburtina, zona Portonaccio, inibito al traffico veicolare ordinario.

«Viabilità protetta per le linee bus per una maggiore efficienza del servizio», dichiara l’assessore alla Mobilità del Comune di Roma, Linda Meleo. Risultato: decine di migliaia di multe elevate ai cittadini ignari del divieto di transito. Per la precisione, 250 mila verbali notificati, del costo di 95 euro ciascuno, per un ammontare di circa 23 milioni e 750 mila euro.

A segnalare il divieto un cartello stradale seminascosto dagli alberi, mai una pattuglia della polizia municipale a darne palese evidenza. Sarebbero bastati due giorni di segnalazioni da parte degli agenti e il passa parola avrebbe fatto il resto. Invece nulla. Adesso sono migliaia i ricorsi inoltrati al Comune di Roma, nascono gruppi sui social network che si uniscono nella protesta e non è escluso che, alla fine, si faccia di tutta l’erba un fascio per un maxi condono di quella che ai più sembra davvero una ingiustizia.

Carmine D’Urso

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