Viadotto della Magliana chiuso nella notte tra il 22 e il 23 agosto per l’apertura di un cantiere che consenta agli operai di lavorare sulle barriere del ponte, lesionate in più punti. Niente paura, comunque. La strada riaprirà immediatamente con un restringimento sulla carreggiata verso Fiumicino. I lavori in oggetto sono previsti fino al 15 settembre 2018, con qualche disagio previsto in uno snodo viario particolarmente congestionato dal traffico.
L’allarme è stato lanciato a più riprese dall’ingegner Remo Calzona, che ha evidenziato un giunto dilatato fino a dieci centimetri oltre ad alcuni segnali di cedimento dovuti al tempo. L’ingegnere li definisce «segnali allarmanti», per i suoi colleghi della Sapienza, invece, non viene pregiudicata la «transitabilità del viadotto». Lo afferma il preside di Ingegneria, Antonio D’Andrea, secondo il quale «le accurate indagini del professor Franco Braga (ordinario di Costruzioni, ndr) hanno evidenziato alcune necessità di manutenzione ma hanno permesso di escludere i rischi di crollo».
Sulla base di quella relazione, dello scorso febbraio, il dipartimento lavori pubblici del Campidoglio ha avviato l’iter per tutti gli interventi necessari e messo a bilancio 2 milioni di euro da utilizzare per la messa in sicurezza di giunti e appoggi usurati. In una relazione dei Vigili del Fuoco si evidenzia come tali usure si vedano a occhio nudo e ciò sia stato riportato ufficialmente al ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Come se non bastasse il caso del viadotto della Magliana, la circolazione capitolina nei prossimi giorni soffrirà diversi rallentamenti dovuti anche alla decisione dell’Astral, la società stradale della Regione Lazio, che ha deciso la chiusura immediata e urgente del ponte della Scafa che collega Fiumicino a Ostia. Una decisione che giunge a seguito della «mappatura dei processi di corrosione dei ferri di armatura e di degrado del calcestruzzo». Quelle verifiche hanno evidenziato «criticità diffuse che fanno ritenere prudenziale procedere alla chiusura temporanea del ponte…». E i romani, adesso, hanno timore anche di circolare in auto.