SFATTORIA DEGLI ULTIMI

Rischio abbattimento
per tutti gli animali

Asl Roma1: abbattete gli animali della Sfattoria degli Ultimi

 

Mentre le amministrazioni di Roma Capitale e dell’ente Roma Natura non sembrano in grado di controllare l’emergenza cinghiali in città, alle porte di Roma si vogliono uccidere gli animali da «affezione» ospitati  nella «Sfattoria degli Ultimi».

Asl Roma1: abbattete gli animali della Sfattoria degli UltimiIn questi tempi, sembra che nessuno sia libero. Libertà è un termine che fa venire l’orticaria a chi «gestisce» qualunque organizzazione privata o pubblica che sia.

Per limitarla nulla di meglio che la paura! E poi ci sono gli eredi di Ponzio Pilato, quelli che si lavano la coscienza.

Ma non è giusto né etico: non si possono considerare semplici «pedine» uomini o animali. Sempre che questi ultimi siano, ancora, considerati «esseri senzienti»!

Poi sulle facoltà mentali di alcuni possiamo fare delle riflessioni e, sicuramente, la campagna elettorale, appena iniziata, ci darà ampi spunti.

E, così arriviamo alla terribile avventura della «Sfattoria degli Ultimi», rifugio che si trova nel Comune di Roma, poco fuori città lungo la via Flaminia e ospita suini e cinghiali.

L’abbattimento deciso dalla Asl Rm1

Qualche giorno fa dal Rifugio è arrivata questa nota: «Con il più triste sentimento che si possa provare, informiamo tutti che abbiamo appena ricevuto da parte della Asl Roma 1 la notifica di abbattimento di tutti gli animali della Sfattoria. I nostri legali stanno già provvedendo a inoltrare il ricorso al Tar contro l’ordinanza. Ora più che mai vi preghiamo di aiutarci, in ogni modo. Grazie».

Purtroppo, la Sfattoria degli Ultimi si trova in una zona di Roma classificata «rossa» dalla Regione Lazio, per la peste suina africana.

Questa malattia si diffonde molto rapidamente, ma solo tra i suini e i cinghiali e non è assolutamente pericolosa per gli umani. Il primo cinghiale infetto, venne rilevato nel Parco dell’Insugherata lo scorso maggio.

Nonostante la normativa vigente escluda categoricamente gli animali non Destinato alla Produzione di Alimenti (non Dpa) dall’abbattimento contro la diffusione della peste suina, la Asl territorialmente competente, già da luglio, aveva allertato i gestori del Rifugio per l’abbattimento dei loro circa 130 suini e cinghiali.

Tutti gli animali ospiti del Rifugio sono registrati come animali da affezione e sono sani e le regole di biosicurezza sono rispettate.

La «strana» sentenza del Tar

Intanto il ricorso presentato al Tar, è stato rigettato perché non si ravvisa un danno grave e irreparabile». Ma cosa c’è di meno irreparabile della perdita tragica e ingiustificata di un caro?

Gli ospiti, sottratti alla filiera alimentare e ai cacciatori, sono come figli per i volontari del rifugio che si prendono cura di loro e li amano da tempo. Questo non basta?

Inoltre, come è già stato fatto notare, ciò costituirebbe un pericoloso precedente. Così, nessun animale da compagnia, compresi cani e gatti, sarà più al sicuro!

La notizia è rimbalzata sui social e i media, attirando lo sdegno di tanti. Il Rifugio, da alcuni giorni, è presidiato da attivisti e su Change.org è possibile firmare una petizione che richiede di salvare gli animali minacciati di abbattimento.

A sorpresa un secondo ricorso per sospendere gli abbattimenti presentato dai titolari della Sfattoria insieme alle associazioni animaliste Enpa, Leal, Leidaa, Lndc e Oipa è stato accolto dallo stesso Tar del Lazio che ha fissato al 14 settembre l’udienza di merito.

Ernesta Cambiotti

 

Ultimora

Un storia infinita, un susseguirsi di colpi di scena per salvare la vita di circa 140 animali. Si tratta dei suini e dei cinghiali della Sfattoria degli ultimi, vicino a Roma, su cui pende la scure dell’abbattimento causa Peste Suina Africana.

Il Tar del Lazio rigetta il primo ricorso, poi dispone una sospensiva del provvedimento emesso dall’Usl Roma 1, ma di solo di tre giorni lavorativi, gli stessi concessi alle parti, per l’integrazione della documentazione. In attesa dell’udienza fissata per il 14 settembre.

Poi l’accoglimento dell’istanza di revoca del 17 agosto che stabilisce che non verranno effettuati abbattimenti e che la Asl potrà solo monitorare la situazione. Oltre a prescrivere tutte le misure precauzionali e le soluzioni di natura tecnica in modo da consentire la salvaguardia degli animali e il loro isolamento.

Infine, la Regione Lazio e il Comune di Roma nei prossimi giorni, apriranno un tavolo di confronto con la Sfattoria degli Ultimi per trovare una soluzione definitiva e scongiurare l’abbattimento dei 140 suini presenti nella struttura.

Alla nuova puntata, per ora un respiro di sollievo!

 

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