GAZOMETRO

L’antico deposito del gas
compie ottant’anni

Oggi l’antico deposito del gas all’Ostiense, il Gazometro, compie 80 anni. Costruito per conto della Società Italcas (ora Eni) dall’Ansaldo di Genova, venne inaugurato il 13 luglio 1937, in pieno regime fascista. Non sappiamo il presidente della Camera vorrebbe abbattere anche questo monumento, ma sta di fatto che a festeggiarlo ci sarà una buona fetta di radical chic della sinistra variamente colorata: dal regista Ferzan Ozpetek all’attore Alessandro Gassman; dagli assessori alla cultura di Regione e Campidoglio, con tanto di banda della Polizia Municipale al seguito.

C’è pure un comitato che chiede che il Gazometro «venga prima di tutto vincolato dal ministero dei Beni Culturali con l’obbligo di salvarlo dalla ruggine» e che, ci permettiamo noi di aggiungere, anche valorizzarlo.

Ma soprattutto va bonificata l’area che lo circonda, «ridotta a una landa desolata, con il Tevere lasciato all’incuria più totale e con l’ex stabilimento Mira Lanza abbandonato» come ha sottolineato Piergiorgio Benvenuti, ex presidente dell’Ama e oggi animatore del comitato Ecoitaliasolidale. Il risultato è costituito «dalla presenza di sacche d’illegalità, tra rifugi di fortuna e accampamenti abusivi, che comportano microcriminalità mettendo a rischio sia i residenti che i commercianti, come confermato dalle denunce di Ecoitaliasolidale insieme a Federstrade e Confesercenti».

L’ultimo incendio di baracche e materiale plastico nella zona risale alla notte del 28 giugno, con annessa nube tossica che si è riversata fin nel centro della città.

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