LE BUCHE DELLA CAPITALE

Che figuraccia lo stop
al Giro d’Italia!

 

La 21esima ed ultima tappa del Giro d’Italia 2018, consistente in un circuito realizzato per le strade della Città Eterna, è stata fermata a sette giri dal termine: Ciò vuol dire che il percorso programmato originariamente è stato coperto per intero, ma gli ultimi passaggi non sono stati conteggiati per il calcolo della classifica finale.

Alla base di tutto la protesta dei corridori per le condizioni del tracciato. «La strada era pericolosa» ha dichiarato senza mezzi termini Chris Froome, fresco vincitore del Giro, che davvero non ha gradito le condizioni pessime del manto stradale della Capitale. La presa di posizione dei corridori ha fatto sì che dopo tre giri del percorso la corsa è stata neutralizzata, fissando a quel punto l’ordine di arrivo.

Immediata la polemica sulla «figuraccia internazionale». «Il Giro d’Italia – afferma il senatore Pd Bruno Astorre – si ferma per l’assoluta inadeguatezza del Movimento 5 Stelle di governare Roma. Tutto ciò mentre la Sindaca Virginia Raggi si ritiene soddisfatta per il lavoro svolto dall’amministrazione comunale».

«La nostra Capitale – dicono alcuni residenti del I Municipio – versa ormai in una situazione di totale degrado che aumenta progressivamente giorno dopo giorno, e la colpa principale è di una giunta incapace. E per assurdo vogliono anche governare l’Italia».

«Questa è l’ennesima figuraccia cui viene esposta Roma agli occhi del mondo – afferma il consigliere regionale del Lazio Laura Cartaginese – Non era mai accaduto in 101 edizioni del Giro che venisse neutralizzata una tappa per la pericolosità della strada. Buche, dossi e incuria hanno reso le percorrenze della nostra Capitale estremamente insicure per i cittadini che ogni giorno vi transitano in auto o con motocicli, figurarsi per i ciclisti che corrono a velocità elevate. Si trattava di mettere in sicurezza appena 11 chilometri, non siamo stati capaci di fare neanche questo».

Luca Datti

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