OSTIENSE-MAGLIANA

Degrado e pericolo
sulla ciclabile lungo il Tevere

 

Stanco di raccogliere le lamentele degli appassionati delle due ruote sulle precarie condizioni in cui versa la pista ciclabile lungo il Tevere e da ultimo dopo aver ascoltato il resoconto dell’incidente occorso a uno di questi all’altezza del ponte della via Ostiense, il Responsabile piste ciclabili e viabilità della Federazione Ciclistica Italiana Lazio Gianfranco Di Pretorio, ha effettuato un sopralluogo per verificare di persona lo stato delle cose.

Ha scattato numerose foto e ha inviato il 3 aprile una relazione sotto forma di lettera aperta al sindaco Virginia Raggi e agli assessori capitolini alla Città in Movimento Linda Meleo e alla Sostenibilità Ambientale Giuseppina Montanari.

Nella lettera Di Pretorio spiega che l’ultimo incidente non ha avuto conseguenze gravi soltanto grazie all’agilità del ciclista che è riuscito ad evitare l’auto che si era infilata nella pista ciclabile dalla barra sempre aperta (Foto 1). E che ha provveduto lui stesso a chiuderla (Foto 2), così come dovrebbe essere, nell’attesa dell’intervento degli operai del Comune per la saldatura del moncone segato e la ricollocazione del lucchetto.

Ad aumentare il pericolo c’è inoltre, celata dall’ombra del Ponte, una grande buca, tra l’altro più volte segnalata (Foto 3).

Alcuni ciclisti di passaggio hanno segnalato la pericolosità di alcune canne che dall’alto piombano sulla pista ciclabile nei pressi della fontanella all’uscita del sottopasso Ostiense (Foto 4).

Pretorio ha proseguito il suo sopralluogo pedalando a ritroso verso il centro della città. Queste sono le criticità e le condizioni di pericolo che ha rilevato e documentato con le fotografie:

Foto 5: appena dopo la barriera di cui sopra, giacciono sul lato destro materiali abbandonati in gran quantità.

Foto 6: a causa dei massi spostati si sta sporcando di nuovo il tratto appena pulito sotto il viadotto della Magliana (lato sinistro).

Foto 7: una folta vegetazione impedisce la vista ai ciclisti proprio in curva al termine del viadotto della Magliana.

Foto 8: un’incredibile quantità di sporcizia giace «indisturbata» sotto il viadotto della Magliana.

Foto 9: la melma dovuta all’ultima esondazione del fiume permane. I ciclisti che frequentano la zona temono che per vederla pulita si debba aspettare il mese di giugno quanto sarà occupata dalle bancarelle delle manifestazioni dell’Estate romana.

 

 

Foto 10: un triste spettacolo di biciclette abbandonate insieme ad ombrelli e bottiglie, non certo un bel biglietto da visita per i turisti in transito.

 

Foto 11: visto che le grate trasversali sono pericolosissime e non servono più al loro scopo, sarebbe meglio coprirle con l’asfalto.

 

Foto 12: come più volte segnalato, l’asfalto sopra il porfido si sta usurando. Ci chiediamo quando il Campidoglio provvederà a ripristinarlo?

 

 

Foto 13: le grandi grate, queste sì che servono, sono parzialmente ostruite. Andrebbero pulite quanto prima.

 

 

 

Foto 14: il porfido, ai margini della pista, è stato divelto con la conseguente nascita di diverse buche, notevolmente pericolose.

 

Foto 15: le scale per accedere dall’alto verso la pista sono sporche e soprattutto molto scivolose.

 

Foto 16: infine, è inutile nascondercelo, l’origine dell’inferno è dovuto in gran parte, all’inciviltà di chi vive come un topo ai margini del fiume con la complicità di chi glielo consente. Non mi sembra che sia tanto difficile notarli!

Il Responsabile piste ciclabili e viabilità della Fci del Lazio conclude la sua relazione con l’auspicio che le criticità illustrate siano rimosse e la pista torni ad essere praticabile in sicurezza dagli amanti delle ruote e per tutti coloro che hanno cara l’immagine della nostra città.

Marco Scauro

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