CAMPIDOGLIO

Botticelle romane
addio

 

Un altro pezzo di Roma antica se ne va. Le storiche botticelle, trainate da cavallo, che portavano a spasso i turisti della città eterna, protagoniste involontarie di decine di film che le hanno fatte conoscere anche a chi a Roma non c’era mai stato, verranno spostate nei parchi pubblici.

Per decenni hanno rappresentato la Capitale nell’immaginario di milioni di persone che l’hanno visitata, ma adesso nella commissione consigliare è passato il loro spostamento dal centro storico, praticamente la loro soppressione.

Certo è che si poteva gestire questa materia, che impatta sul turismo e sul decoro cittadino, in modo diverso, magari stabilendo dei turni e delle condizioni di servizio più sostenibili per gli animali, anche prevedendo dei percorsi brevi e privi di salite, ma niente, la giunta comunale ha deciso, nei fatti, il superamento delle caratteristiche carrozzelle. Dico nei fatti, perché il trasferimento nei parchi non sarà più la stessa cosa, soprattutto in termini lavorativi.

Ai vetturini verrà, probabilmente, offerta la licenza taxi, andando così a danneggiare ulteriormente un’altra categoria, quella dei tassisti, che è già da tempo in sofferenza.

In fondo, stiamo parlando di trentadue vetturini con relative botticelle, quelli rimasti a Roma, che potevano continuare il loro servizio pur con qualche nuova regola per renderlo compatibile con le esigenze della città e degli animali, ed il tutto senza particolari disagi sul traffico e sull’ambiente.

È la modernità che avanza, come faceva intendere «Vecchia Roma» di Claudio Villa, una modernità che viaggia imperterrita nel seppellire ciò che di bello e puro era rimasto, soprattutto nei ricordi di molti romani.

Fabio Verelli

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