ELEZIONI IN TRENTINO ALTO-ADIGE

Vince il Centrodestra
a trazione leghista

 

Il Centrodestra vince e sbaraglia tutti in Trentino Alto-Adige. Si era visto da subito: i sondaggi e le proiezioni avevano preannunciato la debacle degli autonomisti e del centrosinistra ed infatti così è stato.

A scrutinio terminato, quello delle elezioni nelle province di Trento e Bolzano, è un risultato storico: gli autonomisti ridimensionati ma soprattutto rappresenta il primo tagliando elettorale per la macchina governativa giallo-verde. L’analisi dei risultati ci racconta una storia interessante: la conferma della crescita di consensi della Lega di Salvini. E non di poco: a Trento ha quadruplicato i consensi ed a Bolzano addirittura quintuplicati. Certo a volerci vedere bene, il confronto non è completamente rappresentativo del trend di crescita reale, se si considera che nel 2013 si era nel pieno della bufera che vedeva la Lega al centro dello scandalo per la Rimborsopoli che segnò la fine ingloriosa del fondatore Umberto Bossi e che allora portò il Carroccio al suo minimo storico.

Comunque il nuovo governatore del Trentino è il leghista Maurizio Fugatti, attuale sottosegretario alla Salute. È stato eletto con il 46,74% dei consensi con un considerevole successo personale (124.590 voti, di cui 3.684 solo al presidente). Il successo è stato costruito mattone dopo mattone creando una coalizione formata da nove partiti di centrodestra e autonomisti: Lega, Fi, Udc, Fdi Progetto Trentino, Agire per il Trentino, Civica Trentino, Fassa, Ap.

Un risultato storico per il Trentino che chiude così un ventennio di monopolio del centrosinistra autonomista. La Lega è quindi il primo partito in Trentino col 27,09%. Segue il Pd, fortemente ridimensionato, col 13,93% (era oltre il 22% nel 2013). Stessa sorte per il Patt col 12,59% (era al 17,55%). In lieve crescita il M5s con il 7,23% (era a circa 6%). Ma la crescita dei grillini è stata frenata dall’insperato successo della lista civica dell’ex-grillino Paul Koellensperger che ha ottenuto il 15,2% con la sua lista civica, seconda forza provinciale alle spalle della Svp che, pur segnando un calo del 4%, ha ottenuto comunque il 41,7%.

Matteo Salvini a caldo ha dichiarato trionfale sui social: «Dati incredibili dalla Provincia autonoma di Bolzano! I voti veri, i cittadini veri, gli Italiani non ascoltano professoroni, giornaloni, criticoni e burocrati europei, ma chiedono alla Lega di andare avanti con ancora più forza. Per me sarà un onore».

Il –caso Koellensperger» è interessante. Paul Koellensperger, 48 anni, grillino anomalo, chiede un divorzio balneare, a luglio. Lo ottiene e si presenta con una lista che porta il suo nome. Si sarebbe trattato di un divorzio consensuale, ma, alla luce dei risultati non poco traumatico. Il giallo grillino del simbolo della lista riporta la memoria dell’elettorato al M5S e aspira voti. Appena visti i risultati Paul Koellensperger ha dichiarato «Con questo risultato diventiamo parte integrante dello scenario politico altoatesino e diremo la nostra anche nelle elezioni comunali del 2020. Siamo la nuova Volkspartei».

La Sudtiroler VolksPartei per voce di Arno Kompatscher si lecca le ferite e dichiara «Parleremo con tutti i partiti e solo dopo decideremo». Si profila all’orizzonte un’alleanza tra Svp e Lega infatti Kompatscher afferma in merito «Abbiamo poche alternative» che se affiancate a quanto dichiarato da Massimo Bessone, leader della Lega: «non andremo col cappello in mano» creano le condizioni per una trattativa volta a formare una compagine governativa con i numeri abbondanti per governare.

Lino Rialti

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