LO SPREAD CHE SALE

Una minaccia per le tasche
degli italiani

 

Le elezioni politiche del 4 marzo scorso hanno portato i tre principali raggruppamenti politici a non ottenere sufficienti voti per andare avanti da sole. Per formare un governo almeno due di esse avrebbero dovuto trovare un accordo. Ci hanno provato il M5S e la lega, ognuna con il proprio carico di populismo, demagogia e mancanza di senso dello stato, portandoci all’esito che tutti conosciamo. Al punto da condurci ad uno scontro politico e istituzionale mai visto in Italia, scatenando la reazione dei mercati internazionali che hanno messo sotto osservazione il nostro debito Pubblico.

È vero che la finanza può mettere in ginocchio un intero Paese. Tutte le ultime crisi economiche e sociali sono state infatti generate da crisi finanziarie. Inclusa la recessione italiana del 2011-2012. È grave che chi si accingeva a governarci l’abbia sottovalutato con i comportamenti poco istituzionali, esponendoci all’aumento dello spread.

Quando lo spread sale significa che un paese è costretto a pagare interessi più elevati sul debito. Perché gli investitori lo considerano meno affidabile. Crescono anche i tassi d’interesse che le banche devono pagare per reperire finanziamenti sui mercati, e a loro volta girano sui prestiti e mutui che erogano alla clientela. È così che l’aumento dello spread finisce sui conti degli Italiani.

Nel corso del 2011, proprio a causa dello spread, le aziende italiane hanno subìto in un anno una crescita del costo del debito a breve termine di circa 80 punti base. In soldoni, le imprese italiane nel 2011 hanno sostenuto 15 miliardi di euro di oneri finanziari aggiuntivi.

E se sul mercato si diffonde la convinzione che l’Italia possa voler uscire dall’Euro, allora lo spread potrebbe salire ancora. Perché chi ha comprato un titolo dello Stato Italiano in euro non vuole vederselo restituire in lire che si svalutano. Per questo lo spread è praticamente raddoppiato dal 15 ottobre, quando è uscita la prima bozza di contratto del Governo mai nato, e il futuro è incerto.

E non ci aiutano anche le dichiarazioni irresponsabili sull’Italia «a sovranità limitata» e la minaccia di «impeachment» al presidente della Repubblica.

L’Italia merita una classe politica con maggiore senso dello Stato, unico efficace antidoto per il bene degli Italiani.

Gerardo Valentini

Lascia un commento