LE PROTESTE CONTRO IL GREEN PASS

No alla violenza, ma riguardo
al popolo dei «No Vax»

La condanna piena dell’assalto alla sede della Cgil ed eventuali altri episodi di violenza accaduti a latere della grande manifestazione contro il Green Pass che si è tenuta ieri a Roma in piazza del Popolo, non può occultare l’esistenza di un popolo dei «No Vax».

Soltanto poche centinaia delle oltre diecimila persone presenti in piazza può essere ricondotta a Forza Nuova o a qualche altro gruppuscolo organizzato. Come si vede bene nei video piazza del Popolo era piena di persone comuni, di lavoratori e famiglie, che si sentono messi alle corde.

Il motivo della protesta è infatti tremendamente concreto. Dal 15 ottobre il Green Pass, ovvero la certificazione di avvenuta vaccinazione anti Covid19, diventa obbligatorio sul luogo di lavoro.

Indipendentemente dalla sua motivazione, chi non vuole vaccinarsi, ovvero una fetta della popolazione molto più ampia di quanto prevedibile, si ritrova sospesa dal lavoro senza retribuzione.

Con tutto ciò che questo comporta sia nell’immediato per il disagio economico sia sul medio termine per i rapporti con il suo datore di lavoro.

Il ricorso al tampone «continuo» per certificare la negatività al virus non è infatti una soluzione praticabile.

Pertanto aver compromesso il successo della manifestazione con l’assalto alla sede della Cgil è un atto di grande stupidità o di subdola provocazione, che dà modo ai mezzi di comunicazione mainstream di deviare l’attenzione dell’opinione pubblico sull’esistenza del popolo dei «No Vax».

Il tema di riflessione resta questo: una fetta consistente di italiani non vuole vaccinarsi e, pur non condividendo tale scelta, va trovata per loro una soluzione che non può essere quella della «morte civile».

Marco Scauro

 

 

 

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