IL REFERENDUM IN VENETO E LOMBARDIA

Soddisfatti Salvini e Berlusconi
più cauta Giorgia Meloni

 

Dopo il successo del Referendum sull’aumento dell’autonomia regionale che si è svolto domenica 22 ottobre in Veneto e in Lombardia, i leader del centro-destra hanno manifestato, con accenti diversi, la loro soddisfazioni. «Ieri in Lombardia e Veneto è stata una lezione di democrazia per tutta Europa, abbiamo scelto la via legale, pacifica e costituzionale. La stessa opportunità la offriremo da nord a sud a chi ce lo chiederà». Così il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini nella conferenza stampa in via Bellerio a Milano che ha aggiunto: «Il nostro interlocutore è il presidente del Consiglio dei Ministri. Non mi stupirei che al tavolo della trattativa ci siano Zaia, Maroni, Bonaccini».

Soddisfatto per il risultato dei referendum è anche Silvio Berlusconi che sottolinea come la partecipazione del cittadini è stata positiva, considerando il carattere consultivo della consultazione. «Ora – ha dichiarato Belusconi – è necessario che da questo voto nasca un processo di riforma federalista, che avvicini le scelte di governo alla gente. Non è un risultato che vada contro l’unità nazionale, che per noi è sacra, né contro le altre regioni: sono convinto al contrario che se Lombardia e Veneto potranno crescere più velocemente, tutto il Paese ne guadagnerà».

Più cauto il giudizio di Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia, che a caldo dopo la chiusura delle urne ha dichiarato: «I referendum per l’autonomia non sono stati un plebiscito ma per noi il punto è un altro e prescinde dai numeri e dalle percentuali: in una nazione che si rispetti le riforme costituzionali si fanno tutti insieme e non a pezzi, per il bene di tutti e non per assecondare l’interesse particolare. Occorre lavorare insieme per una proposta di riforma dello Stato che coniughi presidenzialismo e federalismo».

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