PIAZZA INDIPENDENZA

Una regista
per i rifugiati-attori

Tra le molte immagini degli incidenti di piazza Indipendenza del 24 agosto, epilogo del precedente sgombero del palazzo ex Federconsorzi di via Curtatone, che sono circolate in Rete e sui quotidiani nazionali, mi avevano colpito alcune fotografie. In particolare la foto che riproduciamo qui e che, non casualmente, avevamo evitato di utilizzare per i nostri precedenti articoli dedicati alla vicenda Migranti contro polizia a piazza Indipendenza e Polemiche e problematiche del dopo-sgombero. Il gruppetto di persone sgomberate, raffigurato in questa e in altre immagini, mi appariva palesemente in posa. I manifestanti erano disposti scenograficamente, con delle posture efficaci, dal taglio professionale, circostanza che strideva con le presumibili caratteristiche dei rifugiati dal Corno d’Africa.

Un’intervista di martedì 29 agosto del Corriere della Sera all’attrice trentaduenne italo-etiopica Tezeta Abraham Admasso chiarisce ogni cosa. Dietro la gestione mediatica del post-sgombero c’era una regia. La sua. «Mi hanno contattato dei ragazzi etiopi di Milano» – ha raccontato l’attrice – chiedendomi che cosa stesse succedendo a Roma. Così sono andata in piazza Indipendenza perché volevo capire». E una volta giunta in piazza ha preso in mano il megafono e organizzato la controffensiva mediatica degli sgomberati. «Sono intervenuta per aiutare le donne – spiega Tezeta Abraham Admasso – e esprimere il loro stato d’animo. Si sentivano abbandonate, non solo per essere rimaste senza casa, ma per il solito rimpallo di responsabilità». Come dargli torto per questo punto: che sia mancato il coordinamento tra Prefettura e Questura da una parte e Comune e Regione Lazio dall’altra per noi era evidente fin da subito.

Un altro aspetto della complessa vicenda riguarda la gestione «condominiale» dell’enorme stabile di via Curtatone. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta su quanto avveniva all’interno dell’immobile occupato. In particolare i magistrati intendono fare luce sulle modalità dell’occupazione dopo che nello stabile sono state rinvenute ricevute, forse di «affitti» pagati che farebbero ipotizzare l’esistenza di un racket, e anche un pc usato per confezionare badge da distribuire agli occupanti.

La Digos sta vagliando la documentazione trovata all’interno dello stabile, una serie di ricevute e altri incartamenti, che sarà con ogni probabilità oggetto di una informativa da inviare ai magistrati di piazzale Clodio. Parte di questa documentazione è anche all’attenzione dei carabinieri che da tempo indagano sulla gestione delle occupazioni di alcuni stabili della Capitale. All’interno dell’immobile di via Curtatone sono state rinvenute anche numerose bombole del gas. Sugli incidenti avvenuti giovedì mattina la Procura ha avviato una indagine contestando ai quattro arrestati i reati di lesioni e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

Vincenzo Fratta

Nella foto di apertura: manifestanti in posa in piazza dei Cinquecento.
Al centro: l’attrice italo-etiopica Tezeta Abraham Admasso mentre parla alla stampa in piazza Indipendenza.
Sopra: una donna in posa davanti all’idrante della polizia.

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