MANOVRA DI BILANCIO

Per Moscovici viola
le regole comunitarie

 

Manovra bocciata. Anzi non ancora. Ancora non è una sentenza definitiva ma manca poco. La sentenza era attesa ed alla fine è arrivata sotto forma di avvisi. È l’inizio delle manovre di apertura della procedura di infrazione. La posizione della Ue sulla manovra dell’Italia è ora ufficializzata ma non ha ancora conseguenze.

La nostra manovra economica è stata definita «Particolarmente grave per la violazione delle regole». Per la Commissione Europea i tecnicismi sono molteplici: «La nostra analisi di oggi – rapporto 126.3 – suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato. Concludiamo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata». Questo è quello che scrive la Commissione Ue nel suo rapporto sul debito italiano.

Durante una trasmissione in diretta, che si poteva seguire attraverso vari canali web, da Bruxelles il Commissario agli affari economici, Pierre Moscovici ha detto che la manovra italiana «non rispetta in modo particolarmente grave» le regole di bilancio, in particolare riguardo le raccomandazione dell’Ecofin dello scorso 13 luglio. Per Moscovici, che parlava per la Commissione Europea, «Ci sono dubbi sulla crescita» calcolata dalla manovra italiana.

Riguardo alla richiesta di chiarimenti inoltrata si è dichiarato insoddisfatto dalle risposte. Dubbi «persistono, non abbiamo risposte a queste domande, – ha continuato Moscovici – da dove venga questa crescita né chi pagherà il conto», per non parlare dei «rischi per i cittadini, le banche e le imprese italiane» con un aumento di deficit e debito che resta il principale cruccio di Bruxelles. Infatti Moscovici ha dichiarato che «il debito italiano resta la principale preoccupazione, l’Italia non sta rispettando il criterio del debito e per questo è giustificata una procedura per deficit eccessivo».

Bruxelles ha però lasciato la porta aperta e dopo aver mostrato il bastone ha impugnato la carota affermando che «questo non significa che stiamo avviando ora una procedura per deficit eccessivo, perché ora spetta agli Stati membri che dovranno decidere entro due settimane», insomma ha lasciato spazio per una ulteriore trattativa sia a livello centrale che tra singoli Stati membri. Dopo il Consiglio Europeo di metà dicembre e l’Ecofin di fine gennaio 2019, con la legge di bilancio italiana approvata, il governo punta infatti a chiudere entro il 31 dicembre, la commissione darà il parere definitivo.

Ma cosa succederà? Quando il Commissario agli affari economici riceve un documento di bilancio può decidere di approvarlo, chiedere correzioni o cassarlo e chiedere che venga riformulato. È stato chiesto di correggerlo, ma il nostro governo ha risposto picche. Ora con l’apertura della procedura di infrazione, si materializzeranno trattative prima con gli stati che la debbono votare e poi con la Commissione.

Se non si addivenisse ad un accordo il Commissario chiederebbe una manovra correttiva da approvare il sei mesi. Se anche questa manovrina di correzione non arrivasse, si arriverebbe alle sanzioni da un minimo di tre miliardi e seicento milioni ad un massimo di nove miliardi. Potrebbe essere anche chiesta l’interruzione dei finanziamenti verso l’Italia della Banca Europea per gli Investimenti.

Il problema maggiore potrebbe essere rappresentato dai mercati: allontanamento degli investitori e down-grade delle agenzie di rating. Se giustamente, secondo il famoso musicista e compositore Franz Liszt, la politica è la scienza dell’opportunismo e l’arte del compromesso, forse sarebbe il caso di esaminare ogni possibile via che porti ad una ricomposizione della attuale frattura.

Lino Rialti

 

I due volti del Commissario agli affari economici della Ue Pierre Moscovisi: nella foto di copertina aggressivo con l’attuale ministro dell’Economia Giovanni Tria.
nella foto sopra: mellifluo con Pier Carlo Padoan, titolare del medesimo dicastero nei governi Renzi e Gentiloni.

Lascia un commento