IL DIVERSO PESO DELLE NOTIZIE/1

Le fake news non sono
il problema più grave

 

I social possono essere utili o dannosi, dipende dall’uso che ne facciamo. Le notizie corrono veloci sulla rete e raggiungono tanti utenti, ma quello che arriva è sempre corretto? Siamo sicuri di leggere notizie vere o invece parzialmente o totalmente manipolate?

Le nostre opinioni, le nostre reazioni dipendono da quello che leggiamo e da come lo interpretiamo. A volte qualcuno senza scrupoli, riesce a dare una versione distorta della realtà, altre, perché ne è convinto, ma il risultato è sempre lo stesso: istigazione.

Spesso si legge la notizia, il post, attirati dal titolo o «dall’attacco» dell’articolo, non andiamo a verificarne la fonte o a fare un minimo di ricerca. Non ci si preoccupa se chi è oggetto di linciaggio mediatico è colpevole o meno.

Poi c’è la notizia che può avere conseguenze «politiche» e allora può essere utile sminuire il delitto efferato di un nigeriano che, sicuramente ha problemi mentali e che non doveva più trovarsi nel nostro paese avendo il permesso di soggiorno scaduto. Una povera ragazza viene uccisa e fatta a pezzi e chissà cosa avrà dovuto subire prima.

La notizia viene così quasi ignorata, perché la vittima è donna tossicodipendente o più semplicemente perché l’immigrazione come gestita, ora genera imbarazzo e bisogna distogliere lo guardo dal problema. Non è la prima volta che succede.

A volte si cerca di trovare attenuanti per i colpevoli, «pesati» diversamente dai nostri connazionali. Un altro «squilibrato», appronta una sparatoria, i bersagli uomini di colore, un gesto da condannare, ma questo sì che fa notizia. A premere il grilletto è un italiano, è stato candidato con la Lega e siamo in campagna elettorale. Il fatto che la gente ha paura, che è arrabbiata e che tutto questo è frutto di una gestione scellerata dei flussi migratori, deve essere ignorato.

Ernesta Cambiotti

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