UNIONE EUROPEA

L’Agenzia del farmaco
non andrà a Milano

 

L’Italia perde anche l’Ema, l’Agenzia europea di controllo sui farmaci. È la seconda eliminazione in una settimana. L’esclusione dai mondiali ancora brucia ed è arrivata la seconda doccia fredda. Infatti dopo la decisione di Londra di lasciare l’Unione Europea, le varie agenzie comunitarie che la Gran Bretagna ospitava sono state ricollocate: Amsterdam si è aggiudicata l’Ema e Parigi l’Eba, agenzia bancaria.

Il governo italiano non è riuscito, forse anche grazie ad un apparato diplomatico non all’altezza, a fare un gioco di squadra che, unendo gli interessi economici e quelli scientifici, garantisse di arrivare all’aggiudicazione dell’importante ente comunitario. Quindi addio a 900 posti di lavoro per Milano, un miliardo e 700 milioni di fatturato e circa 65.000 visitatori istituzionali all’anno.

«L’amaro in bocca» che dice di avere il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, che ha partecipato al voto, è una sensazione condivisa da tutta la nazione. Sull’altra sua butade, ossia che «sulla monetina non c’è influenza politica che tenga», sorgono tanti dubbi. Non si sarebbe dovuti arrivare ad un pareggio, si sarebbe dovuto convincere gli altri votanti della bontà della scelta milanese.

A questo serve la diplomazia. Il pareggio in questo caso è già una sconfitta. Infatti l’insolita procedura, più calcistica che politica, approvata al vertice di giugno dai capi di Stato e di governo Ue, è cominciata dopo le 16 del 20 novembre nel palazzo del Consiglio Ue a Bruxelles. Milano, che aveva ottenuto più voti di tutte le altre candidate (in tutto 19) ai primi due turni, è arrivata pari alla città olandese al terzo (13 voti per ognuna, per l’astensione della Slovacchia). Si è passati così all’estrazione a sorte, come previsto dal sistema di voto approvato a giugno dal Consiglio. L’Estonia ha estratto la pallina ed Amsterdam ha vinto e Milano ha perso.

Al nostro fianco Grecia, Romania, Malta, Cipro ma Gozi non ha rivelato i nove paesi che hanno votato per Milano. Indiscrezioni pervenute ad ambienti diplomatici, affermano che Germania, Spagna e probabilmente anche la Francia avrebbero scelto Amsterdam. Per l’Italia si sarebbero pronunciati alcuni paesi dell’Est (a partire dalla Croazia) e la Svezia. Dopo l’assegnazione dell’Ema i 27 hanno deciso anche per la destinazione dell’autorità bancaria, l’Eba. Anche in questo caso si è arrivati all’estrazione, che ha portato, contro i pronostici, alla vittoria di Parigi su Dublino che aveva soffiato il posto alla favorita della prima ora Francoforte.

Lino Rialti

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