IL VOTO DEL 4 MARZO

La nostra Italia
è una grande famiglia

 

Scollinato il 4 marzo, gli italiani hanno scelto. Qualche milione di euro per decidere chi si arrogherà il diritto di formare un nuovo Governo e tutti contenti, nell’illusione della Democrazia. Perché illusione? Immaginate una disputa familiare: mamma, papà e nonna che si contendono una caramella. Decidono democraticamente di fare una elezione segreta, ben sapendo che ciascuno perorerà solo la sua causa. Morale: tre voti diversi e sempre e solo una caramella. Allora optano per una nuova legge: possono partecipare anche figli e nipoti alla votazione, ma restano sempre tre i capisaldi, mamma, papà e nonna, deroga alla legge, o paracadute se volete. Risultato: tre gruppi e sempre una sola caramella. Più o meno è finita così, anche lo scorso 4 marzo. Tutti esultano, forse a parte il centrosinistra che ha perso qualche nipote per strada, ma ha guadagnato un simpatizzante (Zingaretti) sulla via della Regione Lazio.

Parabole a parte, l’Italia è tornata al via, da dove era partita. Probabile adesso un Governo tecnico in mancanza di una maggioranza, anche se in maniera risicata il centrodestra pare prevalere, con il Movimento Cinque Stelle primo partito. Gentiloni bis si affaccia all’orizzonte, d’altronde già ampiamente pronosticato dallo stesso Berlusconi. Un effetto lo ha comunque sortito questa tornata elettorale: Matteo Renzi, il rottamatore, ha deciso autonomamente di auto rottamarsi. Era giunto a fine corsa già lo scorso anno, in verità, quando il referendum lo aveva costretto ad una magra figura. Ma aveva tenuto duro, lui dice, per quanti ancora lo volevano al suo posto (?). Salgono il M5S e la Lega, sintomo evidente di un malcontento generale che ha colpito il popolo italiano, stufo di tasse e balzelli e di una Europa che aiuta se stessa e non l’Italia. Di Maio e Salvini portati in trionfo nelle rispettive e diversissime piazze, ma c’è ancora il nodo Governo da sciogliere. Mattarella ne avrà di gatte da pelare nei prossimi giorni. Infine il centro destra di Berlusconi che conferma i dati in ascesa, ma Forza Italia resta stabilmente ad una percentuale approssimativa.

Peccato per i soliti vecchi che si sono lanciati nelle elezioni con paracadute, paracadutino e materasso al suolo. Quello forse, si poteva evitare, per far capire agli italiani che si può cambiare, e a volte sarebbe davvero l’unica soluzione.

Carmine D’Urso

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