NUOVO SHOW DI CONTE IN TV

Ma la «fase due»
è una fake news

La fase due di Conte, annunciata nell'ennesiva diretta tv, è una fake news

 

Una domenica sera, un Paese intero in attesa dell’annuncio della tanto agognata «fase due» di questa crisi da Covid-19. Tutti in ascolto per l’ennesima conferenza stampa, rigorosamente nel fine settimana, rigorosamente in serata. Sorpresa! La fase due di Conte non ci sarà, avremo soltanto una «fase uno» leggermente «ampliata».

Nella fase due di Conte permane l'obbligo di autocertificazione anche nel comune di residenzaAvremo un Paese spaccato in due: gente terrorizzata che vorrebbe ancora tutti a casa; gente esasperata e disperata, che sa che così, non riuscirà a venirne fuori.

Avremo un’economia gravemente danneggiata che non avrà possibilità di ripresa.

Il Pil, andrà a picco, la disoccupazione salirà alle stelle, una buona parte delle attività non riaprirà affatto.

Ma si sa, chi ha un lavoro fisso non può capire!

Nello smarrimento, nella rabbia o nei più svariati sentimenti, agli italiani sta sfuggendo un aspetto fondamentale. Chi ha la colpa di questa tragedia? Quali errori sono stati commessi?

Un virus nato dall’insana usanza dei cinesi di mangiare tutto quello che si muove. Ci sono i mercati di animali vivi, dove insetti, rettili, animali selvatici, animali da cortile, cani e gatti vivi vengono uccisi a richiesta e dove sangue e altro si mischia, generando cariche batteriologiche e virulente impensabili.

Oppure da altre ipotesi, neanche tanto inverosimile, come la fuoriuscita incidentale del Covid-19 in sperimentazione o in fase di analisi da un qualche laboratorio di virologia?

E ancora, quanto è stato nascosto al mondo intero? Cosa si poteva fare per limitare il contagio?

Perché si è sottovalutato un nemico che già aveva colpito duramente la Cina? Quanto hanno pesato le indicazioni dell’Oms?

Domande imbarazzanti che incominciano a circolare, risposte che non arrivano.

Cosa cambia dal 4 maggio

Intanto, queste sono le misure in vigore dal 4 maggio nella cosiddetta fase due di Conte:

  • Per quel che riguarda gli spostamenti, sarà consentito spostarsi anche al di fuori del proprio comune (ma all’interno della Regione) per andare a trovare parenti.
  • Restano invariate le precedenti prescrizioni: ovvero gli spostamenti al di fuori del proprio Comune sono consentiti solo per motivi di salute, lavoro, necessità.
  • È consentito il rientro presso la propria residenza, il proprio domicilio o la propria abitazione.
  • È consentito l’accesso a parchi, ville e giardini con divieto di assembramenti e rispetto della distanza di sicurezza.
  • Obbligo di utilizzo delle mascherine.
  • È consentito lo svolgimento di attività sportiva all’aperto mantenendo la distanza di sicurezza di 2 metri.
  • Sono consentite le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di parenti di primo e secondo grado e, comunque, fino a un massimo di quindici persone, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando mascherine protettive e rispettando rigorosamente le misure di distanziamento sociale.
  • Le attività di ristorazione (bar, ristoranti, pub, ecc.) potranno svolgere, oltre alla già prevista attività di somministrazione a domicilio, anche attività di asporto. Si dovrà garantire la distanza di sicurezza. Sarà vigente il divieto di consumare i prodotti all’interno dei locali e il divieto di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi.

Resta l’obbligo dell’autodichiarazione

Le misure annunciate contenute nel Dpcm 26 aprile risultano deludenti come deludente è stato il discorso di un premier.

Nella cosiddetta fase due di Conte resta vietata la libera circolazione anche all’interno del proprio comune e conseguentemente permane l’obbligo della fastidiosa autodichiarazione (leggi difficoltà e difformità interpretative delle Forze dell’ordine sulle modalità per recarsi in libreria o nelle edicole, o sulla distanza delle farmacie e supermercati dalla propria abitazione), non ci si può recare liberamente dal proprio partner, resta il divieto di partecipare alla Santa Messa, rimangono chiusi i negozi, resta il divieto di allenarsi per gli sport di squadra anche in presenza degli specifici protocolli di sicurezza, come quello predisposto per le squadre di calcio della Serie A.

Gli unici responsabili di quello che è accaduto e di quello che accadrà restano dunque il premier e la maggioranza Pd e M5S che lo sostengono.

Nella mente abbiamo tutti l’immagine della forza di fuoco, messa in campo per un runner che corre, solitario, sulla spiaggia, mentre alcuni mafiosi vengono mandati a casa…

Questo è il Paese che vogliono. Sprezzanti e presuntuosi, politici di professione e improvvisati, hanno tirato dritto, sicuri che le penose misure prese siano sufficienti a salvare ciò di cui, evidentemente, non hanno contezza!

Attenti, che a scherzare con il fuoco, prima o poi, ci si brucia!

Ernesta Cambiotti

 

 

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