L’ALLUVIONE NELLE MARCHE

Un evento estremo
sfuggito alle previsioni

Il pensante bilancio dell'alluvione nelle Marche

 

Ha lasciato tutti sgomenti l’alluvione nelle Marche, che ha devastato il territorio tra Ancona e Pesaro-Urbino, facendo 10 morti con tre persone ancora disperse.

Il pensante bilancio dell'alluvione nelle MarcheLa natura è imprevedibile, così come i disastri e le morti che si trascina dietro. Il clima cambia? I «negazionisti» insorgono.

È vero che i fenomeni che ora perseguitano l’umanità sono sempre esistiti. Terremoti, alluvioni, uragani, non sono una novità dei nostri giorni.

La novità, specie per quelli atmosferici, sta nella loro intensità e, forse, come è avvenuto per l’ultimo terribile evento che ha colpito le zone di confine delle Marche e dell’Umbria, nell’incapacità di prevederli.

Nessuna allerta nel bolletino meteo

Non c’era alcuna allerta nel bollettino diramato dalla Protezione Civile giovedì pomeriggio per le Marche.

Nessuna criticità idraulica e idrogeologica, solo un’allerta gialla (ordinaria) per i temporali, in due sole zone interne delle province di Pesaro e Urbino e di Ancona.

Cosa sta succedendo? È inutile negarlo, siamo in tanti, così come tanti i bisogni in termini di trasporto, cibo, infrastrutture, abitazioni, industrie, eccetera.

Tutte vere criticità per l’equilibrio naturale. E la natura non regge il buco nell’ozono e l’innalzamento delle temperature.

Un atteggiamento sbagliato

Dove abbiamo sbagliato? L’uomo ha pensato che le risorse naturali siano infinite e che può fare quello che vuole.

Allora giù con cementificazione, deforestazione, agricoltura e allevamenti intensivi, uso (o abuso) di combustibili fossili, estrazione di gas naturale (che non è vero, non inquini). E ancora, poca attenzione alle energie rinnovabili.

Cosa possiamo fare? Ora è un po’ tardi. Abbiamo devastato e sfruttato così tanto l’ambiente che non sarà semplice porre dei rimedi, soprattutto perché le lobby e i poteri economici, non permetteranno un «ritorno al futuro», quello che potrebbe sottrarre risorse e minimizzare i profitti.

Ignorati i problemi ambientali

Nel tempo, governanti e amministratori locali hanno rinviato o semplicemente ignorato i problemi ambientali.

Non si sono visti investimenti o interventi particolari per dissesto idrogeologico, per gli acquedotti e lo spreco di acqua potabile e per la cura e la salvaguardia del territorio.

In campo urbanistico abbiamo visto di tutto. Hanno persino accusato gli ambientalisti, cosa che ora sa proprio di ridicolo!

Se solo avessero pensato alla natura, alla biodiversità, ai mari e gli oceani, all’aria. Invece che agli accordi tra Stati e imprese per lo sfruttamento delle risorse naturali come il gas, ad esempio, che oltre a non essere infinite, non sono la migliore soluzione per fabbisogni e problemi energetici.

Ora dobbiamo aspettarci il peggio, perché la natura difende se stessa. Lo sappiamo e gli eventi come le glaciazioni dovrebbero avercelo insegnato.

Forse ce lo meritiamo, tutti, perché chi tace, acconsente.

Ernesta Cambiotti

 

 

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