ELETTI I PRESIDENTI DELLA DUE CAMERE

Ignazio La Russa al Senato
Lorenzo Fontana a Montecitorio

Ignazio La Russa offre un mazzo di rose a Liliana Segre

 

Con due tweett Giorgia Meloni ha salutato ieri l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato della Repubblica e oggi quella di Lorenzo Fontana a presidente della Camera dei Deputati.

Nei prossimi giorni ci sarà l’elezione dei vicepresidenti d’Aula e dei deputati Questori, mentre i gruppi eleggeranno i rispettivi presidenti, ultimo passaggio necessario perché il presidente della Repubblica possa avviare le consultazioni per la formazione del nuovo Governo.

Il senatore di Fratelli d’Italia ha ottenuto 116 voti, uno in più di quelli a disposizione del Centrodestra, ma con una doppia sorpresa.

La Russa il primo giorno, con sorpresa

Ignazio La Russa, presidente del Senato della RepubblicaLa gran parte dei senatori azzurri, su indicazione di Silvio Berlusconi, non ha preso parte alla votazione e pertanto il quorum è stato raggiunto con il contributo dei volti di una pattuglia di senatori delle opposizioni.

Le Pd, Cinque Stelle e Terzo polo si sono subito rimpallate la responsabilità di aver consentito l’elezione di La Russa alla prima votazione.

«Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, −ha scritto in una nota Giorgio Meloni − un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa.

Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti.

È un politico dall’intelligenza rara e dalla tenacia altrettanto introvabile. Un uomo orgoglioso della sua identità politica ma che ha sempre saputo mettere il senso delle Istituzioni al servizio di tutti gli incarichi che ha ricoperto nella sua carriera. E che siamo certi farà altrettanto bene, con autorevolezza, competenza e imparzialità, alla Presidenza del Senato.

Grazie a tutti coloro che, con senso di responsabilità e in un momento nel quale l’Italia chiede risposte immediate, hanno consentito di far eleggere già alla prima votazione la seconda carica dello Stato. Continueremo a procedere spediti».

Il contesto nel quale si è svolta ha fatto della prima seduta del Senato della XIX Legislatura un momento storico. Cento anni dopo la Marcia su Roma, a presiedere la seduta è stata la senatrice a vita Liliana Segre, deportata in giovane età in un campo di concentramento, che dopo un discorso non di circostanza, al termine delle operazioni di voto ha dichiarato eletto alla seconda carica dello Stato un ex missino.

Ed Ignazio La Russia prima di pronunciare a sua volta un discorso di insediamento non banale l’ha omaggiata con un mazzo di rose bianche.

Fontana alla prima votazione utile

Lorenzo Fontana, neo presidente della Camera dei Deputati Oggi è stata la volta dell’elezione del presidente della Camera Lorenzo Fontana. Vicepresidente della Lega, veronese, quarantadue anni, cattolico, Fontana ha iniziato il suo cursus honorum negli enti locali. Nella sua prima legislatura da deputato è stato prima vicepresidente della Camera e poi ministro della Famiglia nel governo Conte 1.

Forse per bilanciare i loro voti andati a La Russa ieri le opposizioni hanno usato nei confronti del neopresidente di Montecitorio dei toni ingiustificatamente duri. Alcuni deputati capeggiati da Alessandro Zan hanno aperto uno striscione contro Fontana subito fatto rimuovere dal presidente della seduta Ettore Rosato.

Oltre alle congratulazioni espresse al neopresidente della Camera Matteo Salvini non ha dedicato più di un tweet allo striscione aperto da Zan e soci: «Fontana omofobo e filo-Putin? Ma va…».

V.F.

 

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