GRENFELL TOWER
Con i due italiani
le vittime salite a 79

La polizia londinese ha diffuso il 19 giugno il bilancio aggiornato dei morti accertati e dei dispersi presunti morti che è salito a 79 persone, compresa la coppia di architetti italiani, Gloria Trevisan di 27 anni e Marco Gottardi di 28 anni. Ha anche consegnato alla stampa le foto e i video di quel che resta degli appartamenti della Grenfell Tower di Londra che mercoledì scorso sono andati completamente distrutti dalle fiamme.

Se non è ancora stata accertata l’origine del fuoco sembra certo che il suo propagarsi rapido e inarrestabile sia stato causato dai materiali di scarsa qualità utilizzati nella ristrutturazione e in particolare dal rivestimento esterno.

Uno degli ingegneri italiani più esperti in materia di prevenzione incendi, Massimo Bardazza, intervistato dal Corriere della Sera, ha affermato senza mezzi termini che chi ha costruito quel palazzo «è un delinquente». Ha infatti spiegato che in Italia una tragedia come quella londinese non sarebbe potuta accadere, in quanto per edifici di quell’altezza le nostre normative «prevedono scale a prova di fumo, con doppie porte di accesso che si chiudono una dietro l’altra, e che grazie a camini e filtri di aspirazione, impediscono la propagazione del fumo».

Non solo questi elementi sembrerebbero mancare nella Grenfell Tower, ma i materiali utilizzati nei corridoi interni e nelle porte non avrebbero dovuto essere combustibili. Infine il rivestimento esterno apposto nel corso dell’ultima ristrutturazione dell’edificio popolare, con lo scopo di abbellirne la facciata e renderlo così «più omogeneo» ai palazzi vicini, sembra essere stato uno degli elementi che ha causato la rapida propagazione dell’incendio.

Lo stesso sindaco di Londra laburista di Londra, Sadiq Khan, intervenuto un rito in memoria delle vittime nella vicina chiesa di Saint Clements ha ammesso che la tragedia avrebbe potuto essere evitata: «Un incidente che si sarebbe potuto prevenire, che non doveva accadere. La conseguenza di errori e negligenze, di politici, amministratori del consiglio locale e del governo».

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