LE DIFFICOLTÀ DEL GOVERNO

I due Matteo,
gli incubi di Conte

Il premier Giuseppe Conte sotto tiro dai due Matteo, Salvini e Renzi

 

Il potere logora, chi non lo ha. Questa la verità, sempre più vera, che Giulio Andreotti, il Divo Giulio, aveva teorizzato in una massima che oramai è storia. Infatti Giuseppe Conte non sa come fare, ma sa che, se dovesse andare a casa, sarebbe finita, sarebbe la fine di tutto e quindi si arrovella il cervello alla ricerca di una soluzione.

Confronto acceso tra Salvini e ConteAlla ricerca disperata di «responsabili»: butta il cuore oltre l’ostacolo e si affida a qualche persona che ha acquisito, da alcuni giorni, questo appellativo che è anzi (quasi) una carica onorifica. Singoli parlamentari pronti a dare il loro contributo, fornire il loro aiuto a far passare le controverse misure che Renzi ed i suoi osteggiano.

In questo inverno finto e malato, col clima impazzito, sotto agli alberi fioriti, fioccano quindi le ipotesi. Qualcuno ha rispolverato cognomi di voltagabbana oramai proverbiali: Scilipoti, Razzi. Personaggi simili esistono e vanno contattati, penserà Conte.

Sicuramente sono disponibili ma chiedono un tornaconto, sarà il pensiero successivo. Cosa gli si può offrire?

Intanto si nega l’evidenza e viene inviata alla stampa una nota da Palazzo Chigi: in sostanza, dicono, «non sì è alla ricerca di una maggioranza nuova». E allora come si risolve questa impasse? Come in un film, già visto, tra realtà e finzione vi è una grossa differenza, persone interne a Palazzo Chigi, infatti, descrivono Conte come «molto teso». Certo il nervosismo sarebbe comprensibile. Il rompicapo è un vero nodo gordiano, ma nessuno ha il coraggio di usare la daga per romperlo.

'Stai sereno' Conte, parola di RenziIntanto Matteo Renzi, da quota 4000, in Pakistan, intento a sciare sulle nevi candide, lordate solo dalla presenza sua e dei suoi scagnozzi, twitta serenamente sornione: «sono giorni di inutili polemiche» e arrivano «giorni impegnativi», ma che dice?

È lui ad aver sconvolto il quadro politico, è lui a tenere tutti in equilibrio sul baratro… Certo è sereno, Renzi, il giuggiolone, non ha pensieri, panza piena lui, pensa a sciare. Lo sguardo è comunque tronfio. Matteo Renzi agli italiani pensa da lontano, come Maria Antonietta d’Asburgo Lorena, alla notizia del popolo francese affamato, affermava di dare le brioches.

Alla stessa stregua, anche Renzi è egualmente estraneo dalla realtà, è lontano anni luce dai veri bisogni degli italiani, molto più delle migliaia di chilometri che lo separano da noi ora che è in Pakistan.

Insomma Giuseppe Conte sembra essere perennemente sotto assedio. Il guastafeste si chiama sempre Matteo. Prima il cognome era Salvini, ora è Renzi. Prima Giuseppe sentiva degli strattoni, ora si è passati alle botte del bullo di Rignano sull’Arno.

Dalla padella nella brace, povero Giuseppe. Un po di compassione se la merita. Anche se basterebbe presentare le dimissioni per poter porre fine a tanta sofferenza. Requiescat In Pacem.

Lino Rialti

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