ELEZIONI FRANCESI
Macron vince, ma il non
voto è il primo partito

Il movimento del presidente francese Emmauel Macron vince le elezioni legislative conquistando, dopo l’Eliseo, anche la maggioranza assoluta dell’Assemblée Nationale. Ma i 351 seggi su 577, conquistati da En Marche!, insieme agli alleati di MoDem, sono meno di quanto ci si aspettava in considerazione dei risultati del primo turno di una settimana fa e non annientano gli altri partiti.

In aggiunta, la vittoria di Macron si accompagna a una percentuale di astensioni mai registrata prima: il non voto può infatti essere considerato il «primo partito» di Francia con il 56%.

Dato per morto dai principali commentatori, il Front National non beneficia del traino del risultato storico del 33,9% con 10,6 milioni di voti, ottenuti dalla sua leader nel secondo turno delle presidenziali. In ogni caso passa da 2 a 8 deputati e per la prima volta vede Marine Le Pen entrare in Parlamento.

La leader del Front National ha vinto il ballottaggio contro l’avversaria di En Marche! nella circoscrizione di Pas-de-Calais. Non ce l’ha fatta invece il suo numero due, Florian Philippot, che è stato battuto in Moselle. Gli otto seggi non permetteranno al Fn la formazione di un proprio gruppo parlamentare.

Lo avrà invece il gruppo della sinistra radicale di Jean-Luc Melenchon che si aggiudica 17 di scranni. Altri 10 seggi vanno al Partito Comunista. I Républicains con più di 100 deputati, insieme ai loro alleati dell’Udi, saranno il principale gruppo d’opposizione con 137 seggi.

Il vero sconfitto di domenica è il Partito Socialista che in un solo colpo perde 243 deputati. Mantiene infatti unicamente 46 seggi contro i 289 di cinque anni fa, ai quali aggiungeva la Presidenza della Repubblica. Il segretario Jean-Christophe Cambadelis si è subito dimesso.

Molti i candidati di peso che non sono stati rieletti. Myriam El Khomri, ex ministro del Lavoro che aveva ricevuto il sostegno del presidente non è stata eletta; Najat Vallaud-Belkacem, ex ministro dell’Istruzione, e Marisol Touraine, ex ministro della Sanità, entrambe socialiste, perdono i rispettivi ballottaggi. Stessa sorte per la repubblicana Nathalie Kosciusko-Morizet. L’ex primo ministro Manuel Valls è stato eletto per 139 voti nel suo collegio, ma l’avversaria, Farida Amrani della France Insoumise, non ha riconosciuto il risultato e ha annunciato un ricorso.

In ascesa il candidato repubblicano Laurent Wauquiez considerato molto vicino a Nicolas Sarkozy. La sua è una linea di ferma opposizione a Emmanuel Macron e negli anni è diventato un personaggio gradito anche al Front National.

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