L'ARRESTO DI MARCELLO DE VITO

Dalla Capitale ancora guai
per i Cinque Stelle

 

Il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito è stato arrestato alle prime ore del giorno con l’accusa di corruzione: adesso si trova recluso in carcere. I carabinieri al contempo hanno anche perquisito il suo appartamento e l’ufficio in Campidoglio, oltre che all’Acea. Il sindaco Virginia Raggi ha già provveduto a condannare l’accaduto e a sostituire De Vito con Enrico Stefano, attualmente presidente della commissione Mobilità del Comune.

Il presidente grillino De Vito avrebbe «incassato direttamente o indirettamente delle elargizioni» dal costruttore Luca Parnasi, almeno stando alla tesi accusatoria dei pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli. Il politico, in cambio, avrebbe promesso, grazie all’amministrazione pentastellata, di agevolare l’iter del progetto collegato allo stadio della Roma.

Qualcuno parla già di terremoto giudiziario in casa Cinque Stelle. Mentre dall’assise comunale della Capitale i suoi ex colleghi si sono affrettati a lanciare condanne verso di lui e a precisare: «È soltanto uno di 28», tanto per far capire che l’amministrazione grillina va avanti senza problemi. Intanto Luigi Di Maio ha espulso De Vito dal Movimento prendendo le distanze.

Insomma: scaricato dai suoi e difeso soltanto dai colleghi dell’opposizione. Ma il garantismo non fa più parte di un Paese civile? Per i pentastellati l’hashtag #honestà inizia a vacillare.

 

Roma, 22 marzo 2019. INDAGATO ANCHE IL GRILLINO FRONGIA
Si è appreso oggi che anche l’assessore allo Sport del Comune di Roma Daniele Frongia è indagato per corruzione nell’inchiesta del nuovo stadio della Roma. Con il trapelare della notizia l’interessato si è dimesso dal suo incarico nell’amministrazione Raggi e si è autosospeso dai Cinque Stelle.

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