SIENA, PISA, MASSA E LE ALTRE

Crollano le roccaforti
della sinistra

Il crollo delle amministrazioni a guida Partito Democratico mascherato al primo turno si è manifestato in tutta la sua portata nei ballottaggi di domenica. Cadono tre roccaforti rosse della Toscana che saranno guidate da sindaci del Centrodestra a trazione leghista: Siena da Luigi De Mossi, Pisa da Michele Conti e Massa da Francesco Pensieri. Ma la debacle riguarda l’intera penisola. Passano al Centrodestra, Sondrio (neosindaco Marco Scaramellini), Terni (Leonardo Latini), Viterbo (Giovanni Maria Arena), Cinisello Balsamo, Sarzana, Ivrea, Spoleto, Imperia (con l’ex ministro berlusconiano Scaiola che la spunta sul candidato della coalizione). E Ragusa (Peppe Cassì), dove però a perdere è il sindaco uscente grillino.

Il M5S fa la sua parte, strappando alle sinistre Avellino e Imola. Il Pd si conferma ad Ancona, Fiumicino, Salsomaggiore e riesce a strappare la poltrona di sindaco al Centrodestra a Brindisi.

Fanno molto male al partito di Renzi, Martina e Gentiloni le sconfitte in Toscana. Nel 2013 il centrosinistra governava 10 capoluoghi su 11, poi con la vittoria M5S a Livorno è iniziato un crollo che non si è più arrestato. Dopo le sconfitte di ieri le sinistre amministrano soltanto Lucca, Prato e Firenze.

Ma bruciano tanto anche le perdite di Imola e Ivrea, nel dopoguerra sempre guidate della sinistra. Di Terni, la città delle acciaierie, e di Sondrio, che la sinistra amministrava da quattro mandati. Ad Imola, in una sfida tutta la femminile, grazie al sostegno degli elettori del Centrodestra, diventa sindaco la candidata del M5S Manuela Sangiorgi. Aria nuova per la prima volta anche a Ivrea, la città di Adriano Olivetti, dove il candidato delle sinistre è sconfitto dal neosindaco del Centrodestra Maurizio Perinetti.

Le sinistre vanno meno peggio che altrove nel Lazio, dove oltre alla citata riconferma di Fiumicino, si consolano con la vittoria nel III Municipio di Roma Capitale e il mantenimento dei sindaci di Aprilia, Santa Marinella e Velletri. A Pomezia si conferma il sindaco uscente Cinque Stelle.

Qualche carta mischiata in Sicilia. Il M5S perde Ragusa dove amministrava ma vince ad Acireale nel Catanese. A Messina il candidato civico Cateno De Luca (ex Udc) grazie ad appoggi trasversali, riesce ad imporsi contro il candidato del Centrodestra. Una probabile «vittoria di Pirro» in quanto nessuna delle sue liste ha superato lo sbarramento e pertanto il neosindaco non avrà alcun rappresentante in Consiglio comunale. A meno di un miracolo di «trasformismo» si dovrà tornare presto al voto.

Ai neosindaci del Centrodestra spetta ora il difficile compito di risollevare le loro città, facendo dimenticare gli anni di malgoverno delle sinistre. Quanto al Pd, se vuole tornare in gioco, crediamo non basterà limitarsi a sbraitare «un giorno e l’altro pure» contro il governo nazionale. Su questo punto condividiamo, estendendola al Centrodestra, una felice espressione di Salvini: «Più ci insultano e più vinciamo».

Vincenzo Fratta

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