DECRETO SICUREZZA

Dopo il sì del Governo
inizia l’iter della legge

 

«L’Italia da oggi è più sicura», così hanno esordito poco prima delle 13 il premier Conte ed il Ministro dell’Interno Salvini, mostrando la copertina del Decreto sicurezza appena approvato dal Consiglio dei Ministri.

Vi è solo lo scoglio, non piccolo, del vaglio del Presidente della Repubblica che potrebbe eccepire la necessità della approvazione di un decreto che prevede il criterio della somma urgenza in una materia di ordinaria amministrazione. Ma anche se dovesse passare entro 60 giorni dovrebbe essere comunque convertito in legge ordinaria con tutti i passaggi e quindi i pericoli di imboscate e franchi tiratori…

Vediamolo per punti, utilizzando le anticipazioni pubblicate dallo stesso Ministro, di cosa in effetti si occupa questo tanto atteso provvedimento. Infatti lo stesso Matteo Salvini appena prima delle 13 aveva postato sui social nel suo profilo: «Decreto Sicurezza, alle 12.38 il Consiglio dei Ministri approva all’unanimità!» e continuava «Sono felice? Un passo in avanti per rendere l’Italia più sicura. Per combattere con più forza mafiosi e scafisti, per ridurre i costi di un’immigrazione esagerata, per espellere più velocemente delinquenti e finti profughi, per togliere la cittadinanza ai terroristi, per dare più poteri alle Forze dell’Ordine. Dalle parole ai fatti, io vado avanti!».

Ma, sempre con tono trionfale, ha anche anticipato le critiche che inevitabilmente non mancheranno, pubblicando queste altre frasi: «Già so che in alcuni ambienti cominceranno i mal di pancia perché andiamo a tagliare un po’ di quattrini che la gente si portava a casa con l’immigrazione clandestina. Comunque niente asilo politico a chi commette reati».

Poi Salvini passando al capitolo riguardante l’ordine pubblico, scrive: «Fino ad oggi, con la legge vigente, se questo (richiedente asilo) durante l’attesa, esce in strada domani e prende a pugni un poliziotto, scippa un anziano e molesta una bambina, tu non gli puoi fare e dire niente per interrompere la sua domanda di asilo politico perché è sacra. In questo decreto è prevista una modifica normale da buon padre di famiglia, probabilmente anche da buon padre costituente. Se hai fatto domanda di asilo politico e nell’attesa prendi a pugni un poliziotto, scippi un anziano o molesti una bambina, io ti strappo quella domanda e ti rispedisco al tuo paese».

Sarebbero previste circa 10mila assunzioni nelle forze dell’ordine che verrebbero finanziate dal ridimensionamento della spesa pro-capite riservata al sostentamento dei richiedenti asilo oltre al risparmio dovuto alla riduzione degli sbarchi. Infatti Salvini spiega che «83mila arrivi in meno significano un miliardo di euro di risparmio. Di questi ne potremmo spendere 350 milioni assumendo finalmente dopo anni di blocco diecimila uomini e donne delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza in questo Paese».

Nel decreto vi è un sostanziale inasprimento alla lotta alla mafia, sull’argomento Salvini nei giorni scorsi aveva detto: «Apriremo quattro sedi periferiche dell’Agenzia dei beni confiscati ai mafiosi perché questa gente non smette di fare il mafioso se gli scrivi un libro o gli fai un telefilm. Devi portargli via le ville, i negozi, gli appartamenti, i conti, i capannoni».

Nel Decreto vi è in particolare il raddoppio dei tempi di detenzione ai fini dell’identificazione nei cosiddetti Centri di Rimpatrio per i clandestini. Altre misure poi riguardano nuove misure nel noleggio di furgoni e camion con la realizzazione di un sistema di prenotazione che possa mettere in preallarme le forze dell’ordine al fine di sventare potenziali attentati.

Vi è poi l’aumento delle pene per chi occupa abusivamente una proprietà privata con la possibilità da parte della magistratura di ricorrere alle intercettazioni telefoniche, sino ad oggi pratica non consentita. Vi è poi l’estensione del cosiddetto «Daspo urbano», con la possibilità di interdire chiunque possa costituire un pericolo per il singolo, o meglio per la collettività, da determinate aree o interi centri abitati o addirittura inibirne l’accesso in luoghi frequentati quali mercati, fiere o manifestazioni.

Un capitolo a parte lo ha il ridimensionamento del sistema di protezione per i richiedenti asilo, da oggi potrà essere goduto solo dai minori non accompagnati e dai soggetti sotto vincolo di protezione internazionale.

Attendiamo di vedere come vada a finire… dapprima il vaglio presidenziale, poi la conversione in legge ed infine la verifica sull’effettiva applicazione con il riscontro degli effetti sui problemi così stringenti. Un annuncio così trionfalistico genera aspettative elevatissime nella popolazione. La prova dei fatti potrebbe essere un successo che lancerebbe Salvini sempre più in alto oppure potrebbe rappresentare l’inizio di una parabola discendente. Tra qualche mese… l’ardua sentenza!

Lino Rialti

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