Alle 11 di lunedì mattina, anche se non sono ancora disponibili i risultati di tutte le sezioni – ne mancano circa 5mila – le percentuali ottenute dai partiti sono ormai quasi definitive. Il dato importante che manca è il numero dei seggi, in quanto ai due terzi attributi con i voti ottenuti proporzionalmente dai partiti si somma il terzo dei seggi attribuiti con il sistema uninominale.
I risultati, suscettibili a questo punto unicamente di variazioni decimali, dicono che il Movimento Cinque Stelle ha avuto un grande exploit, è il primo partito con il 32%, il Centro Destra è la prima coalizione con il 37%, sfiorando la maggioranza assoluta al Senato. Al suo interno la Lega con il 18% supera Forza Italia al 13,9%. Fratelli d’Italia sale al 4,3%, Noi con l’Italia si attesta all’1,3%.
Grande sconfitto il Partito Democratico che rischia di finire sotto il 19%. Bassi i risultanti anche del resto della sinistra: Grasso e Boldrini non vanno oltre il 3,3%, la Bonino al 2,6.
CasaPound alla Camera è molto vicino all’1%, in un testa a testa con Potere al Popolo.
«È una bella giornata, nonostante la pioggia» queste le parole di Luigi Di Maio poco dopo le 10 usciva dalla sua abitazione a Roma. «È un dato storico ed è stata un’emozione indescrivibile», ha aggiunto salendo sull’auto bianca venuta a prenderlo.
In attesa che la parola passi al Colle, oggi a parlare saranno i big. Grillo si precipita a Roma per condividere con Di Maio il trionfo direttamente nella capitale. Salvini sta parlando ai giornalisti a via Bellerio, mentre Giorgia Meloni attenderà il pomeriggio per la sua lettura del voto.
E nel pomeriggio anche Renzi parlerà al Nazareno, per un’analisi della cocente sconfitta. Si avvierà un inevitabile redde rationem nel Pd con le possibile dimissioni del segretario.
Vincenzo Fratta